Centri permanenti per il rimpatrio, c’è la lista del Viminale: l’Umbria esonerata

PERUGIA – In Umbria non si farà alcun Centro permanente per il rimpatrio, la struttura che sostituisce il Cie. Una regione come l’Umbria, dunque, che già ha dato e sta dando molto sul fronte dell’accoglienza, è stata esonerata dall’accogliere questa nuova tipologia di strutture. Di certo ha pesato la contrarietà alla presenza di questo tipo di strutture in Umbria del sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci, che si è sempre dichiarato contro il fatto che l’Umbria fosse assimilata a regione più grandi in questo senso.

Secondo il dossier del Viminale, inviato ieri alle Regioni, ad accogliere i Cpr saranno la Lombardia (Caserma di Montichiari), il Friuli Venezia Giulia (Centro di Gradisca d’Isonzo), il Piemonte (sarà ristrutturato il vecchio Cie), il Lazio (sarà usato il Cie di Ponte Galleria), la Campania (Caserma Andolfato di Santa Maria Capua Vetere), la Basilicata (Palazzo San Gervaso), la Sardegna (Carcere dismesso di Iglesias), la Sicilia (al Cie di Caltanissetta), l’Emilia Romagna (al Cie di Modena), la Puglia (al Cie di Bari Palese), la Calabria (presso la struttura di Mormanno). Veneto, Liguria e Toscana sono al momento escluse, ma dovranno indicare un luogo dove sistemare 100 persone a testa.

Una organizzazione dunque messa a punto, che mira a superare l’emergenza azionale dopo che gli sbarchi stanno superando la cifra record di 40mila, oltre 10mila in più dello stesso periodo del 2016,

 

 

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