Cgil di Terni, Romanelli: “Nessuna vacanza, 2016 anno durissimo per la nostra comunità”
TERNI – La Cgil di Terni non va in vacanza. Si riparte fin da subito e si guarda già alla lenta ripresa che caratterizzerà la nostra città. Sono tanti i nodi da sciogliere e quelli da stringere per il segretario della Cgil, Attilio Romanelli.
Vacanze quasi terminate, si guarda già a settembre. Come sarà la ripartenza per la nostra città? “Il 2016 è stato un anno nei suoi primi sei mesi preoccupanti in quanto lo stato economico e sociale dell’area ternana ha registrato criticità notevoli. Assenza di lavoro, crescenti povertà e solitudini preoccupanti hanno segnato il vivere della nostra comunità. Il tessuto sociale evidenzia uno stato di depressione e rabbia che imbarbarisce il sistema delle relazioni.
L’insicurezza e la emarginazione uniti alle tante paure sono elementi distruttivi che impattano con i comportamenti individuali e collettivi. Cresce il numero delle persone che ricorrono al sostegno delle associazioni religiose in un silenzio dignitoso. Per queste ragioni insieme al SUNIA (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) la Camera del lavoro aveva richiesto di utilizzare i fondi per l’inclusione sociale previsti per la città capoluogo di Provincia. Il bando scadrà il 30 Agosto e ci auguriamo che il Comune e l’Ater abbiano predisposti progetti sostenibili in grado di aggredire le diverse forme di povertà e degrado”.
Le problematiche lavorative della nostra città hanno riflessi diretti con la civiltà. Come può essere arginato o risolto questo problema? “Per quanto riguarda le questioni del lavoro e in modo specifico per la creazione di nuova occupazione, la Camera del Lavoro di Terni riconferma il sostegno a tutte le richieste per il riconoscimento dell’Area di Crisi Complessa. Consideriamo tale riconoscimento utile ai fini della creazione di nuovo lavoro e di rinnovata attenzione nei confronti dell’ambiente e degli interventi necessari a costruire il giusto equilibrio tra produzione e salute.
Riteniamo inoltre il tema della sicurezza nel lavoro centrali nella nostra iniziativa, garantendolo con azioni di controllo sostenuto in primo luogo dagli Enti preposti come la Direzione Territoriale del Lavoro e le forze dell’ordine delegate.
In questo contesto si impone una nuova legge in tema di appalti che intervenga e disciplini anche nel settore privato il sistema di relazioni eliminando la pratica del massimo ribasso spesso foriera di cattiva impresa e di pessimo lavoro”.
Se si guarda invece al settore economico ternano, quali saranno le linee guida che – come sindacato – intraprenderete già da settembre? “Altro argomento di particolare importanza per la CGIL riguarda la politica del credito e il sostegno ai nuovi progetti.
Da tempo chiediamo un nuovo protagonismo alla fondazione Casse di Risparmio Umbre, detentrici di imponenti risorse che potrebbero costituire un utile incentivo per l’economia umbra”.
Come Cgil avete avviato una stretta collaborazione con la Direzione Territoriale del Lavoro. Una sinergia che proseguirà anche nel corso dei prossimi mesi? Se sì, quali sono le forme di illegalità più diffuse che devono essere contrastate? “Nel sistema delle relazioni sindacali abbiamo chiesto e scritto alle Associazioni Datoriali di applicare quanto previsto dai contratti nazionali, come impegno di correttezza e trasparenza.
Le illegalità registrate attraverso l’uso di pratiche contrattuali in deroga hanno determinato alterazioni tutte a danno dei lavoratori con la falsa affermazione che le stesse si sarebbero rese necessarie per mantenere il lavoro stesso.
Su questo abbiamo scritto al Prefetto e alla Direzione Territoriale del Lavoro per denunciare le irregolarità contrattuali a tutela delle tante e tanti lavoratrici e lavoratori”.
A fine luglio avete lanciato l’allarme “sanità”, ribadendo la necessità della Regione Umbria di “attrezzarsi per gestire questo settore in maniera dinamica e moderna”. Quali saranno i vostri prossimi impegni in campo? “In tema di servizi al cittadino e del welfare riteniamo fondamentali interventi che ne possano migliorare qualità e prestazioni con una attenzione particolare per tutti gli operatori, spesso vittime di una cultura negativa che tende a presentarli come inefficienti e lavativi.
I nostri servizi vanno migliorati ma presentano livelli medio alti nelle prestazioni da questo bisogna partire per riformare e potenziare il sistema. In una regione dove si registra un incremento di popolazione anziana, la CGIL ritiene necessario ripensare ad un sistema di servizi che non favorisca l’esclusione e la emarginazione di questi cittadini. Chiediamo la costruzione di servizi che mantengano la vita sociale di chi non è più giovane ma che ha il diritto di mantenere la propria vita civile”.
Come Cgil state preparando un documento che verrà sottoposto alle altre organizzazioni sindacali e proposto poi alle controparti a settembre. Quali sono i punti chiave del documento? “Rispetto a questi temi la CGIL attraverso una rilettura del Piano del Lavoro presentato nel 2013, aprirà un confronto con le altre Organizzazioni Sindacali e con le Associazioni Datoriali per presentare un documento programmatico in grado di avviare iniziative con i governi locali per rispondere alle tante criticità presenti nella nostra comunità”.
@MCScardocci