Città di Castello, anche Nuvolo vola a New York

CITTA’ DI CASTELLO –  Sulla scia di Burri anche Nuvolo vola a New York. Dopo la storica mostra che il Guggenheim ha dedicato nell’anno del Centenario ad Alberto Burri, un’altra prestigiosa istituzione culturale newyorchese ospiterà le opere di un maestro dell’arte tifernate, Nuvolo, al secolo Giorgio Ascani. La Galleria Di Donna di New York si prepara ad inaugurare giovedì 26 ottobre la mostra Nuvolo and Post-War Materiality 1950-1965, a cura di Germano Celant, che presenta la prolifica carriera dell’artista italiano Nuvolo (Giorgio Ascani, Città di Castello 1926-2008).

La mostra esporrà in tutto 20 opere dell’artista – rappresentative del suo percorso di ricerca nel periodo preso in considerazione, la maggior parte delle quali mai esposte al di fuori dell’Italia – offrendo una panoramica delle tendenze non figurative che ebbero luogo in Europa e negli Stati Uniti attraverso l’esposizione di lavori di artisti contemporanei del calibro dello stesso Alberto Burri e di Ettore Colla, Pietro Consagra, Lucio Fontana, Addie Herder, Piero Manzoni, Conrad Marca-Relli, Mimmo Rotella, Salvatore Scarpitta, Toti Scialoja, Antoni Tàpies. Alla vigilia della partenza per l’America, Amministrazione comunale e la famiglia di Giorgio Ascani, che gestisce l’Archivio e l’eredità artistica di Nuvolo, hanno presentato la mostra nella sala dei fasti della Pinacoteca tifernate. “L’attenzione, che dopo il tributo doveroso a Burri, l’America sta riservando ad un altro illustre concittadino tifernate, è motivo di orgoglio” hanno dichiarato il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, l’assessore alla Cultura Michele Bettarelli e l’assessore al Turismo Riccardo Carletti. “Nuvolo a New York rappresenta un valore aggiunto nella promozione di Città di Castello come città del Rinascimento e della Contemporaneità, inserendosi nelle progettualità legate ai tre musei Burri e alla realizzazione di Piazza Burri, un obiettivo a cui l’Amministrazione sta riservando molte energie affinché possa trasformarsi quanto prima in una concretezza. In questo scenario la grandezza di Nuvolo emerge per il suo autonomo, internazionale e apprezzato profilo creativo, non distinta dalla città alla quale ha donato una selezione significativa delle sue opere, ora ospitate nella sala della Pinacoteca a lui dedicata. Un ringraziamento va ad Emmanuel Di Donna per la qualità dell’iniziativa, che seguiremo con particolare interesse e che siamo certi contribuirà a consolidare l’apprezzamento presso il pubblico americano dell’opera di Nuvolo, anche attraverso la pubblicazione del catalogo generale della sua opera, attualmente in fase di redazione”.

La mostra di New York e il lavoro svolto dalla galleria Di Donna di Emmanuel Di Donna, sarebbero sicuramente piaciuti a mio padre Giorgio (Ascani detto Nuvolo)” ha aggiunto Paolo Ascani, vicepresidente dell’Archivio Nuvolo “perché non si basa soltanto sulla presentazione di un artista a fini commerciali ma si concentra sulla scoperta dell’artista e dell’uomo oltre a presentarlo nel contesto che merita. E’ questo l’inizio di un gran lavoro che anche l’Archivio Nuvolo porterà avanti con la finalità di far scoprire l’arte di Nuvolo e tutelarne la memoria. La realizzazione del catalogo ragionato delle opere di Nuvolo, (lavoro che è partito contestualmente alla presentazione della mostra e che vedrà la sua uscita fra qualche anno) sarà l’obiettivo dell’Archivio Nuvolo per i prossimi anni.” C’è una forte spinta a livello internazionale verso le novità, verso la scoperta di artisti di grandissimo valore ancora però da far emergere dal locale al globale” ha sottolineato Sandro Renghi, che ha curato i rapporti con la Galleria Di Donna. “Nuvolo si è inserito in questa tendenza con un impeto eccezionale anche perché è un artista di grandissimo spessore culturale con opere degli anni 60/70 e una storia personale affascinante oltre ad una capacità di innovazione e ricerca creativa senza eguali. Questo è stato, forse, il punto di forza della scelta da parte della Galleria Di Donna di New York che ha lavorato quasi due anni in silenzio e con una grandissima professionalità con lo scopo di presentare direttamente sul mercato internazionale Nuvolo e di rappresentare la famiglia Ascani/Nuvolo in tutto il mondo. Quindi questo è solo l’inizio”. Il vernissage della mostra Nuvolo and Post-War Materiality 1950-1965 è previsto giovedì 26 Ottobre. Rimarrà in allestimento fino al 26 gennaio 2018. La mostra Nuvolo and Post-War Materiality 1950-1965 include esempi fondanti di questi tre cicli, “Cuciti a macchina”, “Daini” e “Diagrammi”, che insieme dimostrano l’elevato livello di sperimentazione raggiunto da Nuvolo utilizzando processi e materiali comuni. Grazie al confronto con opere di altri artisti europei e americani altrettanto interessati a tecniche e materiali non convenzionali, la mostra testimonierà la partecipazione di Nuvolo al cambio di segno delle nozioni tradizionali di pittura e scultura: una mutazione ottenuta sfruttando le proprietà fisiche della materia grezza mediante processi quotidiani. La mostra Nuvolo and Post-War Materiality 1950-1965 include esempi fondanti di tre famosi cicli, “Cuciti a macchina”, “Daini” e “Diagrammi”, che insieme dimostrano l’elevato livello di sperimentazione raggiunto da Nuvolo utilizzando processi e materiali comuni. Grazie al confronto con opere di altri artisti europei e americani altrettanto interessati a tecniche e materiali non convenzionali, la mostra testimonierà la partecipazione di Nuvolo al cambio di segno delle nozioni tradizionali di pittura e scultura: una mutazione ottenuta sfruttando le proprietà fisiche della materia grezza mediante processi quotidiani.

Nuvolo. Nuvolo (Giorgio Ascani, 1926–2008) è stato un pittore italiano, pioniere delle tecniche serigrafiche. Nato in Umbria da una famiglia di tipografi, durante la Seconda guerra mondiale partecipa alla Resistenza, dove guadagna il soprannome di “Nuvolo” per la sua tendenza ad apparire all’improvviso, proprio come una nuvola. Alla fine della guerra, nel 1950, Nuvolo si trasferisce a Roma: qui, nello studio di Burri, inizia ad affinare la sua tecnica espressiva, influenzato da artisti che condividono il suo stesso interesse per l’abbandono progressivo del pennello in favore di un approccio sperimentale con materiali e tecniche insoliti. L’Italia del secondo dopoguerra è segnata dalla disputa tra figurazione e astrazione, da un proliferare di gruppi e fronti artistici e teorici tra le giovani generazioni, e dal confronto internazionale. Attraverso Burri e il poeta e letterato Emilio Villa, Nuvolo entra in contatto con artisti accomunati da due tendenze: da una parte l’abbandono del pennello, dall’altra la sperimentazione con processi insoliti, nell’ottica di una nuova astrazione basata sui materiali. Lavorando con un formato rettangolare bidimensionale, tipicamente associato alla pittura da cavalletto, Nuvolo sperimenta nuove tecniche fondate sulla tensione e sulla variazione materica, ricorrendo a una serie di materiali che spaziano dalle comuni stoffe alla pelle di daino. Nel 1955, il poeta Emilio Villa organizza la prima personale di Nuvolo, in seguito il suo lavoro viene promosso in Italia da galleristi di prim’ordine, tra cui Peggy Guggenheim, che acquista delle opere dell’artista: alcune di queste verranno lasciate in eredità a importanti musei statunitensi. Dal 1958 inizia a realizzare le sue prime opere non strutturate, servendosi di una macchina da cucire. Queste creazioni, ribattezzate appunto “Cuciti a macchina”, sono costituite da brandelli dei suoi stessi abiti o di altri tessuti, tesi sulle tele o uniti in una sorta di collage. Nascono così delle composizioni astratte, talvolta ulteriormente impreziosite dall’applicazione di pittura. A partire dal 1959 i suoi lavori si contraddistinguono per l’utilizzo di ritagli di pelle di daino cuciti insieme, che danno luogo a strutture geometriche irregolari e fanno parte del ciclo dei “Daini”. Dal 1962, Nuvolo crea percorsi lineari sulla tela, realizzati con righette di filo cucito a macchina: inizia così il ciclo dei “Diagrammi”. Nel 1979, Nuvolo diventa Direttore dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, ruolo che ricopre fino al 1984. Nel 2015, la famiglia di Nuvolo istituisce l’Associazione Archivio Nuvolo per salvaguardare il lascito dell’artista, donando alcune opere importanti alla Pinacoteca Comunale di Città di Castello.
Galleria Di Donna
La Galleria Di Donna è specializzata in mostre di qualità museale e nella vendita di opere d’arte realizzate nel periodo compreso tra il 1900 e il 1970, con una particolare predilezione per il surrealismo. Inoltre fornisce servizi di consulenza per clienti privati e istituzionali, aiutandoli a creare collezioni prestigiose. Opere provenienti dalla galleria hanno trovato spazio all’interno di realtà private e musei di tutto il mondo.
Fondata nel 2010 da Emmanuel Di Donna, ex Vice Presidente di Sotheby’s Impressionist & Modern Art Worldwide, la Galleria Di Donna ha organizzato mostre monografiche dedicate a maestri del calibro di René Magritte, André Masson e Andy Warhol, ma anche ambiziose mostre collettive come Fields of Dream: The Surrealist Landscape, che ha visto esposte oltre 70 opere di vari artisti realizzate con le tecniche più varie. Nel 2016, la Galleria Di Donna ha aperto un nuovo spazio a Manhattan, nell’Upper East Side: un luogo estremamente all’avanguardia, con una superficie di oltre 600 metri quadri. La mostra d’esordio organizzata dalla galleria, intitolata Paths to the Absolute: Kandinsky, Malevich, Mondrian, Newman, Pollock, Rothko, and Still, constava di 13 capolavori, scelti per rappresentare due momenti decisivi nell’evoluzione della pittura astratta europea e americana. L’ultima mostra della Galleria Di Donna, A Surrealist Banquet, riuniva più di 50 opere ispirate agli aspetti più sensuali della gastronomia, interpretati dai surrealisti e da altri artisti del XX secolo. La galleria espone anche alla fiera Art Basel in Svizzera e a Miami Beach, nonché alla TEFAF di New York, e fa parte della Art Dealers Association of America (ADAA).

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