Città di Castello, il sacerdote benedice le casalinghe
CITTA’ DI CASTELLO – Acqua benedetta grembiuli, pane, chiavi di casa, mattarelli e attrezzi di lavoro quotidiano: casalinghe di ogni età in chiesa per la prima benedizione collettiva in occasione di Santa Marta, patrona della “categoria”. L’inedito appello lanciato nei giorni scorsi da don Giorgio Mariotti, parroco di Nuvole-Piosina-Astucci, parrocchia della diocesi umbra di Città di Castello a presentarsi al cospetto della ‘loro’ santa con grembiuli, chiavi di casa ed altri arnesi del mestiere, è stato accolto da numerose massaie non solo della zona al confine fra Umbria e Toscana. La piccola chiesa di Astucci non è riuscita a contenere le numerose persone accorse per l’occasione a partecipare alla due giorni organizzata dalla Pro loco, che nel pomeriggio prevede una sfida culinaria con farina uova e mattarello per la migliore tagliatella.
“Come ci ha ricordato più volte Papa Francesco, il lavoro casalingo fa parte delle mille forme del lavoro che contribuisce alla cura del bene comune” ha detto don Mariotti, nel corso dell’omelia dedicata a Santa Marta di Betania, protettrice di casalinghe, domestiche, cuoche e albergatori.
Le casalinghe erano oltre 7 milioni nel 2016, 518 mila in meno rispetto a dieci anni fa (fonte ultimo report Istat). La loro età media è 60 anni. Le ultra 65enni superano i 3 milioni e rappresentano il 40,9% del totale, quelle più giovani (fino a 34 anni) sono meno di una su dieci, l’8,5%. Le casalinghe vivono prevalentemente nel Centro-Sud (63,8%). Le casalinghe in Italia lavorano duramente: quasi 49 ore a settimana, in media 2.539 ore l’anno,più di molti lavoratori occupati al di fuori delle mura domestiche. L’Istat calcola che le donne operano complessivamente per 50 miliardi e 694 milioni delle ore di produzione familiare l’anno (il 71% del totale) e che le casalinghe, con 20 miliardi e 349 milioni di ore, sono i soggetti che contribuiscono maggiormente a questa forma di produzione.