Contrattazione comuni – fisco, situazione a macchia di leopardo: bene Foligno
PERUGIA – Contrastare la crescita delle disuguaglianze, a livello nazionale, come a livello locale, è un obiettivo fondamentale per il sindacato. E la contrattazione sociale con i Comuni è uno degli strumenti a disposizione per provare ad andare in questa direzione. Ne è consapevole la Cgil di Perugia, che oggi, 25 marzo, ha fatto il punto della situazione sul territorio provinciale e presentato una serie di dati sul peso della tassazione nei singoli comuni della provincia.
“Il giudizio che diamo è articolato – ha spiegato Filippo Ciavaglia, segretario generale della Camera del Lavoro di Perugia, affiancato dai responsabili delle varie zone, Mauro Moriconi, Mario Bravi e Maurizio Maurizi – abbiamo comuni, come quello del capoluogo, dove il confronto è partito sui giusti binari, ma poi si è inspiegabilmente arenato. Stesso discorso vale per Todi. Altri, come Foligno, dove abbiamo raggiunto risultati interessanti, in particolare sulla progressività dell’addizionale Irpef. Altri ancora, come Marsciano e Città di Castello, dove ci sono luci e ombre, perché ad un innalzamento della fascia di esenzione Irpef corrisponde il venir meno della progressività dell’imposta”.
E proprio la progressività della tassazione, insieme alla lotta all’elusione (attraverso lo strumento dell’Isee, che la Cgil chiede di introdurre in tutti i comuni) e al recupero dell’evasione fiscale (su questo ad esempio il Comune di San Giustino ha ottenuto risultati significativi) sono gli aspetti su cui la Cgil chiede significativi passi avanti alle amministrazioni, con un ruolo dell’Anci che – secondo il sindacato – deve essere certamente più incisivo.
Non bisogna però dimenticare – hanno sottolineato i rappresentanti del sindacato – che alle addizionali comunali si somma poi quella regionale, che ha un peso superiore sulle tasche dei cittadini. Per fare un esempio, nel comune di Perugia l’addizionale comunale ammonta complessivamente a 17,4 milioni di euro, mentre quella regionale ad oltre 33,2 milioni.
“Naturalmente – hanno poi aggiunto Ciavaglia e gli altri rappresentanti Cgil – per dare un giudizio sulle politiche dei vari comuni non basta misurare il peso della tassazione, ma bisogna anche considerare la qualità dei servizi offerti. Ad esempio – è stato sottolineato – il comune di Assisi non ha addizionale Irpef, ma al tempo stesso non ha asili nido comunali, e questo ovviamente incide in negativo sul giudizio”.
In conclusione, la Cgil di Perugia, che proseguirà nei prossimi giorni il confronto con le amministrazioni comunali (venerdì in programma ad esempio il tavolo a Spoleto, dove si teme un aumento della tassazione), chiede maggiore omogeneità e soprattutto progressività della tassazione. “L’esatto contrario di quello che si vuole fare con la flat tax – ha concluso il segretario Ciavaglia – che anziché ridurre le disuguaglianze le andrebbe ad incrementare. Noi al contrario crediamo che la leva fiscale possa essere un importante strumento di giustizia sociale e redistribuzione del reddito”.