Crisi in Umbria, le famiglie mettono in vendita tutto, anche i ricordi
Nuovo è bello, usato è meglio. Sono molte le famiglie umbre che stanno facendo di questo motto quasi una filosofia di vita e di questi tempi hanno imparato a non buttare via nulla. E così, quella che un tempo era una moda ricercata, vale a dire la compravendita dei vestiti e delle scarpe usate, oggi sta diventando una necessità. Che si tratti di indumenti per adulti o per bambini, non fa la differenza. Le famiglie mettono in vendita tutto anche i ricordi: dall’argenteria alla zuppiera della nonna, dalla pelliccia della mamma al bagnetto del bambino, dalle scarpe usate ai libri. Una forma di commercio, quella della compravendita dell’usato, che non conosce crisi. Nati qualche anno fa, negli ultimi tempi i negozi dell’usato hanno registrato un vero e proprio boom. In questi mesi, dopo la riuscita esperienza di Terni e Perugia, sono stati aperti nuovi mercatini a Corciano, a Gubbio e prossimamente anche a Bastia.
A Terni, accanto ai “tradizionali” mercatini dell’usato (di Usato point ce ne sono 2 e da poco ha aperto anche “Niente di Nuovo”), hanno aperto due attività dedicate solo ai più piccoli “Baby Bazar Terni Centro” e “Baby Store” che raccolgono in conto vendita oggetti dedicati all’infanzia, dai giocattoli all’occorrente per la pappa, dai seggiolini ai fasciatoi.
Al di là di queste esperienze commerciali, si moltiplicano in tutta l’Umbria le iniziative per venire incontro alle famiglie. A Marsciano, per esempio, è tornato il “baratto”, un pomeriggio di scambio per ridare vita alle cose che non si utilizzano più ma che potrebbero servire a qualcun’altro. L’evento si è tenuto questo pomeriggio. “L’iniziativa del mercatino del baratto – dicono gli organizzatori – è ispirata dalla volontà di testimoniare con gesti concreti la possibilità di incidere sulla qualità dell’ambiente e dei rapporti umani. Il baratto è stato la prima forma di scambio commerciale di beni ed è dunque anteriore alle forme di scambio monetario. Per noi scambiare un oggetto significa restituirgli il suo valore: della potenzialità d’uso, delle materie prime usate e del rispetto dei lavoratori che si sono avvicendati per la sua realizzazione”.
A Perugia la Caritas è impegnata ad aiutare le famiglie nell’acquisto dei libri. Alcuni istituti scolastici indicano anche i luoghi in cui trovare i testi usati ( http://www.umbriadomani.it/politica-umbria/crisi-scuola-sempre-famiglie-chiedono-aiuto-per-acquistare-i-libri-14022/).
Narni, invece, ha dichiarato guerra allo spreco di cibo. Proprio in questi giorni, nel territorio comunale, è partita la mappatura delle eccedenze alimentari negli esercizi commerciali, nella ristorazione, nelle mense scolastiche e aziendali. Si vuole fare una stima abbastanza precisa degli alimenti confezionati, cotti e freschissimi ogni giorno finiscono nella spazzatura e che invece, con piccole accortezze e un organizzazione mirata, possono essere destinati alle famiglie inghiottite dalla crisi economica. Entro la fine dell’anno sarà completato lo studio di fattibilità che consentirà di capire quanti pacchi alimentari si potranno confezionare. Si conta di passare alla fase operativa già nei primi mesi del 2015.