Cyberbullismo, la Corte Costituzionale conferma: “Legge umbra legittima”
PERUGIA – “La legge sulla prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo è una legge di civiltà. A confermarlo arriva la sentenza della Corte Costituzionale che dichiara infondate le questioni di legittimità costituzionali sollevate dal Governo. Va ricordato in particolare al Ministero degli Interni guidato da Salvini che la nostra norma, come scritto nella sentenza, promuove valori di civiltà̀ tra le fasce più giovani della popolazione e non va considerata come una misura di repressione ”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, commentando la sentenza 116 del 2019 della Corte, che si è espressa sul provvedimento approvato dall’Assemblea legislativa dell’Umbria e firmato insieme al consigliere Silvano Rometti.
“La Corte Costituzionale – spiega la presidente Porzi – riconosce la bontà del lavoro svolto a Palazzo Cesaroni, portato avanti con condivisione e partecipazione. La sentenza spiega infatti che quelli previsti nella legge umbra, approvata all’unanimità, sono provvedimenti con finalità ‘di carattere educativo e sociosanitario, estranee alla materia di competenza esclusiva statale di ordine pubblico e sicurezza. Interventi di carattere social – preventivo, senza che possa configurarsi ingerenza alcuna’. Il legislatore umbro – riferisce Porzi citando la sentenza – è intervenuto per ‘tutelare e valorizzare la crescita educativa, sociale e psicologica dei minorenni’”.
“Una grande soddisfazione per l’Assemblea legislativa dunque – prosegue Porzi – per i consiglieri che avevano approvato il provvedimento, ma anche per la struttura tecnica, con cui la legge era stata predisposta. Un risultato che suggerisce altresì a tutte le Istituzioni di adempiere al proprio dovere con attenzione, in maniera scevra da ogni sospetto di strumentalizzazione”.