Diciotto mesi per una mammografia, l’assessorato alla sanità: “Caso anomalo”
Diciotto mesi d’attesa per una mammografia sono decisamente troppi. A poche settimane dall’avvio del piano regionale taglia liste, il caso ternano ha innescato una vera e propria “bomba”. La denuncia è arrivata da una donna ternana, dipendente comunale, a cui è stato fissato l’appuntamento per febbraio 2016. E’ seguita la rassicurazione, attraverso facebook, della presidente della Regione Marini di interessarsi direttamente della questione e oggi interviene anche l’assessorato regionale alla sanità che definisce la vicenda “un caso anomalo, alla cui soluzione stanno già provvedendo le strutture interessate”.
“L’episodio – sostengono all’assessorato – si è verificato a seguito di due fattori che, secondo le informazioni raccolte, hanno prodotto l’allungamento dei tempi di attesa. Il primo – spiegano – è dovuto alla modalità di prenotazione, effettuata dalla signora presso un farma-cup. Procedura che non consente all’azienda sanitaria di riferimento di poter prendere pienamente in carico il paziente relativamente ai tempi di attesa. Una problematica che verrà superata con la piena attuazione del provvedimento adottato dalla Giunta regionale per ridurre le liste di attesa e che consentirà alle Aziende sanitarie dell’Umbria di regolarizzare tutte le prenotazioni in tempi congrui. Il secondo fattore, come appurato direttamente con il direttore generale ed il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Terni, è stato determinato dalla scelta della signora di voler svolgere l’esame presso la struttura Centro Donna dell’Azienda Ospedaliera di Terni. Sarebbe stato possibile effettuare la mammografia all’ospedale di Narni – concludono dall’assessorato – in tempi ragionevolmente più brevi, ma questa opzione non è stata selezionata dalla paziente”.