Don Alessandro Rossini nuovo parroco della Cattedrale di Terni
TERNI – Don Alessandro Rossini è il nuovo parroco della Cattedrale di Terni.Tante le novità avvenute in Diocesi e rese note martedì mattina. Il Consiglio pastorale diocesano con il suo vescovo mons. Giuseppe Piemontese ha presentato le 15 nuove Comunità pastorali.
Comunità così suddivise nella diverse fornaie: due per quella di Terni centro, tre per la forania Terni 2, una nella forania Terni 3, quattro per la zona di Narni, tre per quella di Amelia e due per la Valle Teverina che avranno il compito di favorire una pastorale integrata nelle rispettive comunità e che sono il risultato del lavoro compiuto nello scorso anno dai vari organismi ecclesiali nello studio dell’Instrumentum Laboris per il rinnovamento pastorale e geografico delle comunità parrocchiali.
Il vescovo Piemontese ha inoltre reso note le nomine e i trasferimenti di sacerdoti, necessari per una migliore organizzazione della pastorale diocesana.
Un ringraziamento particolare è andato a mons. Carlo Romani che dopo oltre mezzo secolo alla guida della Cattedrale di Terni lascia l’incarico e diventa parroco emerito della parrocchia Santa Maria Assunta nella Cattedrale, continuando ad offrire la sua preziosa collaborazione pastorale al parroco e ai fedeli. Al suo posto subentra don Alessandro Rossini nominato parroco in solidum moderatore della parrocchia di Santa Maria Assunta nella Cattedrale in Terni. Don Alessandro Rossini, ternano 55 anni, ha una lunga esperienza pastorale prima come viceparroco a Santa Maria Regina e a Santa Maria del Rivo in Terni, poi come parroco ad Alviano e a Santa Maria del Carmelo e per aver fondato l’associazione Nuova Vita che si occupa di bambini abbandonati nelle tre case famiglia che si trovano a Terni a cui si dedica da sempre con grande passione ed impegno.
Nella parrocchia di Santa Maria del Carmelo in Terni è stato nominato parroco don Vincenzo Greco, già amministratore parrocchiale e Giove e direttore dell’Ufficio Ecumenismo e per il dialogo interreligioso, che succede a don Alessandro Rossini.
Mons. Roberto Tarquini lascia la parrocchia di San Paolo in Terni per un tempo sabbatico di sei mesi di preghiera e formazione, nei quali vivrà il noviziato per l’ingresso nella Associazione privata di fedeli “Saint Jean de la Croix”; al suo posto è stato nominato parroco don Marco Castellani, 45 anni attualmente segretario del Cancelliere e membro del consiglio presbiterale diocesano.
Ad Amelia è stato nominato parroco di San Francesco d’Assisi padre Mauro Russo della congregazione “Società Divine Vocazioni”.
Nella parrocchia del Sacro Cuore Eucaristico di Gesù a Terni, a seguito del capitolo dei Frati minori cappuccini dell’Umbria, è stato nominato vice parroco padre Roman Mis, mentre padre Angelo Gatto OfmCap assume l’incarico di Cappellano dell’Ospedale Civile “Santa Maria” di Terni e continua nell’assistenza spirituale e morale degli infermi nell’ambito dell’Hospice di Terni.
Don Sesto Nespoli è stato nominato parroco in solidum non moderatore di San Gabriele in Terni e lascia la parrocchia di Sant’Andrea Apostolo in Marmore, che viene affidata a don Joan Ghergut, attuale parroco di Piediluco, in qualità di amministratore parrocchiale.
Don Tiziano Presezzi lascia la parrocchia di Santa Maria di Testaccio in Testaccio di Narni, la cui amministrazione parrocchiale viene assunta da don Sergio Rossini.
Don Roberto Adami, già parroco a San Vito, assume l’incarico di Cappellano dell’Ospedale Civile di Narni.
Don Piotr Krajewski è stato nominato parroco di Santa Maria Annunziata e San Vito in San Vito di Narni e amministratore parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Gualdo di Narni. Don Jean Pierre Kalongisa Munina vicario parrocchiale della parrocchia dei Santi Giovenale e Cassio in Narni.
Don Sergio Colantoni parroco di San Nicola di Bari in Itieli e di San Michele Arcangelo in Sant’Urbano.
Don Antonino De Santis, parroco di Santa Maria della Neve a Penna in Teverina, è stato nominato anche parroco di Santa Maria Assunta in Giove.
Don Gabriel Mario Caranta lascia la parrocchia di Santa Maria Maggiore e San Nicola in Collescipoli per un tempo sabbatico di preghiera, studio e formazione e al suo posto subentra don Albin Kouhon, già parroco di Vacone e attuale vicecancelliere vescovile.
Don Krzysztof Jan Kochanowski è stato nominato parroco di San Lorenzo Martire in Attigliano.
Don Andrzej Rowny parroco di Santa Maria Assunta in Lugnano in Teverina.
Don Marek Sygut parroco di San Giovanni Apostolo ed Evangelista in Vacone.
Due sono stati i percorsi proposti dal vescovo Piemontese alla comunità diocesana nel corso dell’assemblea: il cammino comune da fare insieme per acquisire una maturità e mentalità di fede ed essere veri testimoni e annunziatori del Vangelo; e poi la riorganizzazione strutturale del territorio della Diocesi nei prossimi anni attraverso la sfida delle Comunità pastorali. Esse saranno istituite gradualmente e in via sperimentale in modo da non stravolgere la vita dell’intera diocesi e avere l’opportunità di valutare con accortezza, difficoltà e successi che emergeranno.
“Dopo secoli in cui la fede si generava, in modo quasi automatico – ha ricordato il vescovo Piemontese, oggi le nostre comunità si trovano per la prima volta a dover inventare l’annuncio, a dover generare la fede. L’attenzione e il discernimento dei segni dei tempi, anche di quelli del nostro territorio, deve spingerci a scrivere un “capitolo” nuovo della storia della Salvezza, ora e qui, riscoprendo antiche e nuove motivazioni evangeliche di vita cristiana da presentare con chiarezza, coerenza e amore ai nostri contemporanei. Metodi ed obiettivi pastorali devono essere adeguati ad una reale iniziazione cristiana, alla formazione di una mentalità di fede, che aiuti a testimoniare Cristo nelle situazioni ordinarie e impegnative della vita, in una chiesa missionaria in uscita. Il nostro compito è quello di far incontrare Gesù, di accompagnare uomini, donne, fanciulli, ragazzi e giovani verso Gesù”.
Il secondo percorso è la sfida delle Comunità pastorali nate dall’esigenza di una evangelizzazione più efficace, attraverso comunità vive, aperte alla trasmissione della fede e dalla la necessità di individuare nuove e più adeguate risposte pastorali e missionarie ai bisogni delle comunità, che deve essere funzionale a formare cristiani credenti e comunità vive. La Comunità pastorale deve avere come obiettivo la generazione della fede attraverso la costruzione di comunità che abbiano il tratto della fraternità, a partire da un ripensamento dello stile di vita dei preti improntato alla comunione, arricchito da incontri frequenti, nutrito da momenti di preghiera comune. “Preti disponibili ad educare la fede e alla fede attraverso l’annuncio qualificato della Parola e la celebrazione dei sacramenti – aggiunge il vescovo -. Preti che siano padri nel promuovere la fraternità e nell’accompagnare con sistematicità coloro che sono in ricerca di Dio e l’iniziazione di chi vuol apprendere la sequela di Gesù”.
Con la costituzione delle Comunità pastorali non vengono naturalmente soppresse le parrocchie che continueranno ad avere alcuni momenti essenziali della comunità nelle celebrazioni e nei sacramenti. Le singole Comunità pastorali dovranno “inventare” il proprio percorso, in un costante confronto e comunione col vescovo partendo dall’analisi e discernimento della vita cristiana, ecclesiale, civile e sociale della gente del territorio per avviare un programma di iniziazione e formazione per un cammino di fede, edificazione della comunità e la missione. Opportunità importante per spiegare e avviare la comunità pastorale è la benedizione delle famiglie 2017, la visita sistematica agli anziani e ai malati, i tempi forti dell’Anno liturgico, le feste parrocchiali. Un parroco della Comunità pastorale viene designato dal vescovo quale coordinatore pastorale. Resta il ruolo della Forania per il coordinamento della Pastorale, della formazione cristiana, della pastorale giovanile, dei corsi prematrimoniali, della carità.