E45 autostrada, in consiglio comunale un coro di no. Il Pd: “Dalla discussione sono mancati gli interlocutori importanti”

PERUGIA – Un coro di no alla trasformazione della E45 in autostrada. Nel consiglio comunale aperto ai cittadini ieri pomeriggio si è levata una voce unanime contro il progetto.  “Un’opera – è stato detto – costosa, inutile e dannosa”. Nel mirino i costi di realizzazione (si parla di 10 miliardi di euro),  l’impatto ambientale, il pedaggio.

A prendere la parola, tra gli altri, associazioni e professionisti. E’ stato detto che nel progetto di parla di un costo di realizzazione pari a 25 milioni di euro al chilometro “il doppio di quanto si spende in Spagna”.

Luigi Fressoja nel suo intervento ha detto che per “rimettere in sesto la E45 serve un miliardo” mentre per la realizzazione della Orte – Mestre se ne spenderebbero 10. “Il problema – ha detto Fressoja- è che lo Stato dice di non avere i soldi per la manutenzione e preferisce dare tutto in mano al privato”.

L’altra nota dolente è il pedaggio. In base al piano regionale dei trasporti l’80% del traffico della E45 è di natura locale. Si è parlato di eventuali esenzioni per i residenti, ipotesi che non sembrerebbe contemplata al momento nel piano finanziario della Orte-Mestre.

Scendendo nel dettaglio del progetto, la realizzazione della Orte-Mestre interessa 5 regioni (oltre l’Umbria, il Lazio, la Toscana, l’Emilia Romagna e il Veneto), 11 province e 48 comuni.

La lunghezza del tracciato è di 396,25 chilometri, di cui quasi 140 chilometri di ponti e viadotti, 51,67 chilometri di gallerie naturali, 13,15 di gallerie artificiali, 120 cavalcavia, 226 sottovia e 83 svincoli per un costo complessivo stimato in 10 miliardi. La durata della concessione sarà di 49 anni di cui 9 impiegati per la costruzione.  Il tratto umbro e quello che arriva a Ravenna dovrebbero essere i primi interessati dai lavori.

Le reazioni

“Un’iniziativa lodevole per le finalità che si era proposta, ma metodo di partecipazione e realizzazione del Consiglio grande sulla trasformazione della E45 in autostrada hanno evidenziato carenze importanti”. Così la Segreteria del Pd di Perugia e il gruppo consiliare dei democratici sul Consiglio aperto alla cittadinanza organizzato dal Comune di Perugia e tenutosi ieri alla Sala dei Notari di Palazzo dei Priori. “Salta agli occhi con prepotente evidenza la mancanza, nella lista degli intervenuti al dibattito, dei rappresentanti di istituzioni, associazioni di categoria e delle forze sociali, che pure sono  una voce autorevole e rappresentativa della città, oltre che di un pezzo importante della politica locale. Soggetti senza i quali non si può costruire il futuro della città e senza il cui contributo ogni dibattito rischia di essere insufficiente e di relegare Perugia a un ruolo marginale”. “Da parte nostra – ancora i Democratici perugini – abbiamo elaborato, sulla base delle discussioni portate avanti nel territorio nei mesi scorsi, un documento/relazione sul tema, che si propone di conciliare le esigenze della cittadinanza con le opportunità di sviluppo e rilancio dell’economia regionale”. “La trasformazione della E45 in autostrada – dunque – pone la necessità di una riflessione ad ampio raggio su vari aspetti che, direttamente e non, vengono coinvolti nelle scelte che si andranno ad intraprendere e sulle modalità in cui queste si metteranno in atto. Il dibattito ha interessato sia gli enti coinvolti che ovviamente la cittadinanza e il Partito Democratico di Perugia ha sintetizzato la propria posizione tenendo ben presente le necessità di tutti e le opportunità di crescita offerte, non tralasciando elementi di evidente criticità al fine di esprimere un punto di vista autorevole e condivisibile.

Il progetto rappresenta in sé una importante occasione di sviluppo per la città e per l’Umbria, implicando interventi economici e strutturali di notevole rilevanza, e potrà/dovrà essere in grado di favorire lo sviluppo e il rilancio del territorio, assicurare il superamento dell’isolamento attraverso investimenti mirati e politiche turistiche–culturali, nonché rendersi tassello irrinunciabile e fondamentale per tutto il comparto imprenditoriale.

Per raggiungere questi obiettivi, importanti e necessari, la trasformazione in autostrada dovrà essere accompagnata da alcuni capisaldi e evitare accuratamente alcune scelte che rendono il progetto rischioso e non in grado di garantire un apporto positivo. La trasformazione in autostrada implicherebbe prima di tutto la messa in sicurezza del tratto stradale con opere di manutenzione straordinaria e non, con un potenziamento del percorso e dell’arterie di ingresso e uscita tali da garantire la sicurezza e la mobilità dei cittadini e dei transitanti.

Altri punti fondamentali sono rappresentati dall’allungamento della E-45 attraverso la realizzazione dell’autostrada Civitavecchia-Orte-Mestre che rappresenta  un asse strategico per lo sviluppo locale sia di Perugia che di Terni nonché dell’intera regione  e dalla necessità che contestualmente siano trovate soluzioni per il ‘Nodo di Perugia’, funzionali alla trasformazione in oggetto e, in ogni caso, di importanza prioritaria per la Regione tutta e che dovrà trovare spazio nei progetti  di rilievo nazionale.

Resta ferma la necessità che ogni intervento dovrà avere un approccio scientifico e non irrazionale, basato sull’analisi puntuale dei dati di mobilità e di utilizzo, dei costi attuali e di quelli preventivati, della sostenibilità economica degli interventi sia dal punto di vista dello Stato che degli utenti. La soluzione adottata dovrà chiaramente essere in linea con i parametri di sostenibilità ambientale e di sviluppo economico-sociale, non sproporzionata rispetto alle reali necessità e ai bisogni dei territori. Inoltre,  dovrà evitare il rischio di aggravio di traffico, anche di mezzi pesanti, sulla viabilità secondaria che comporterebbe, tra l’altro, l’aumento dei costi di manutenzione stradale per gli enti locali.

Essenziale, poi, sarà la presa in considerazione di forme di esenzione per gli utenti residenti nei Comuni interessati: il pedaggio non potrà e non dovrà aggiungersi alla fiscalità generale già presente.

Siamo favorevoli, per concludere, a soluzioni che tengano insieme sviluppo locale, potenziamento infrastrutturale e sostenibilità ambientale – concludono i democratici di segreteria e gruppo consiliare – senza aggravio di costi per i cittadini (sostenibilità economico-sociale)”.

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