Editoria, legge regionale in commissione: 1,7 milioni di euro per il triennio 2018 – 2020
PERUGIA – La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria ha preso in esame il disegno di legge della Giunta sull’editoria. L’atto, denominato ‘Norme in materia di sostegno alle imprese che operano nell’ambito dell’informazione locale’, è stato illustrato dall’assessore Fabio Paparelli. Introducendo i lavori il presidente Smacchi ha ricordato che la proposta “è frutto di un lavoro preparatorio fatto in commissione (https://tinyurl.com/ycw4sw7x(link is external)) e di un percorso percorso in comune con l’Esecutivo”.
L’assessore PAPARELLI, presentando il disegno di legge ai commissari, ha parlato di “un buon testo, condiviso con un gruppo di lavoro che ha coinvolto tutti i soggetti interessati. Lo scopo è quello di dotare il sistema dei media locali di uno strumento utile a favorire la buona informazione anche attraverso un sostegno alla buona occupazione. Il ruolo dell’informazione è un bene di assoluto interesse pubblico, tanto che anche il nostro statuto invita a favorire il pluralismo dei mezzi di informazione e di comunicazione. Oggi il contesto umbro è caratterizzato da una profonda crisi dell’emittenza privata e dell’intero sistema informativo regionale, che ha prodotto una grave ricaduta sul piano dell’occupazione. La mancanza di risorse finanziarie, anche per il digitale, sta condizionando fortemente la qualità editoriale ed informativa. Questo ha portato ad una riduzione dei servizi e programmi autoprodotti, con una perdita di lettori e telespettatori e conseguentemente di pubblicità. Serve quindi una normativa quadro, che individua ambiti di interventi al sostegno materiale e immateriale alle imprese di informazione locale, di incentivazione al mantenimento e all’ingresso di nuovo capitale umano, oltre al rafforzamento di quello delle imprese stesse per la realizzazione di nuovi investimenti, anche per il tramite della leva fiscale regionale. Una norma flessibile, proiettata sulle esigenze di un progressivo aggiornamento del settore che si caratterizza per la costante innovazione tecnologica, dalla digitalizzazione alla multimedialità”.
SCHEDA
La proposta è composta da 11 articoli. La Regione, per la promozione dell’informazione e per favorire la partecipazione democratica dei cittadini, SOSTIENE LA PRESENZA E LO SVILUPPO DI IMPRESE DEI MASS MEDIA LOCALI, mediante la tutela del lavoro e della professionalità degli occupati nelle imprese dell’informazione, rispettando la disciplina contrattuale del settore e della normativa di equa retribuzione del lavoro giornalistico. I SOGGETTI INTERESSATI sono: le emittenti televisive e radiofoniche, la carta stampata, quotidiana e periodica, anche nella forma online, le agenzie di stampa quotidiana, e anche gli uffici stampa. La Giunta regionale PROGRAMMA ANNUALMENTE gli interventi da finanziare attraverso l’approvazione di un apposito programma sentita la commissione consiliare competente. Le TIPOLOGIE DEGLI INTERVENTI puntano sull’innovazione tecnologica e su nuove modalità operative, utilizzando piattaforme distributive, privilegiando la collaborazione e la modernizzazione del sistema regionale di produzione, distribuzione e vendita, stimolando iniziative di autoproduzione, progetti editoriali e iniziative di autoimpiego dei giovani professionisti, fino al sostegno dell’occupazione. Vengono poi individuati i REQUISITI per accedere ai benefici finanziari previsti dalla legge. È prevista l’istituzione del COMITATO permanente, composto dai rappresentanti delle categorie professionali dell’informazione, Anci, Corecom, per il monitoraggio e l’attuazione della legge. Inoltre promuove l’individuazione di uffici stampa all’interno dei soggetti dell’ambito pubblico regionale. La NORMA FINANZIARIA prevede per il 2018 150mila euro per finanziare gli interventi, mentre per il triennio 2018-2020 è prevista una spesa massima di un milione 740mila euro.
INTERVENTI
Marco Vinicio Guasticchi (Pd) ha parlato di una “legge seria a sostegno dei lavoratori dell’editoria, un settore in crisi che sarà costretto a subire in futuro ancora momenti di difficoltà; servono norme penalizzanti per coloro che licenziano”. Per Roberto Morroni (FI) “non possiamo intervenire in processi e tendenze che ci sono in tutti i settori economici, ma dobbiamo occuparci degli effetti affinché siano meno dirompenti possibile”. Valerio Mancini (Lega) ha espresso “un primo parere positivo su una legge che aspettavamo da due anni, perché la professione giornalistica va tutelata”.