Espulsione per terrorismo a Perugia: donna 44enne di origine marocchina residente nel capoluogo cacciata dall’Italia e rimpatriata

“È stata espulsa oggi, in esecuzione di un mio decreto, una cittadina marocchina di quarantaquattro anni, rimpatriata con un volo partito da Fiumicino e diretto a Casablanca”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sottolineando che la donna, residente a Perugia, aveva manifestato “chiari segnali di radicalizzazione religiosa, dichiarando la propria vicinanza all’ideologia dell’ autoproclamato Stato Islamico e pubblicando sul suo profilo Facebook contenuti tali da determinarne il blocco”. In particolare, la donna aveva dimostrato una forte ostilità nei confronti degli sciiti, dei Paesi occidentali, degli ebrei e dei miscredenti e, in piena adesione ideologica al jihad, aveva commentato con la seguente frase “Amen, lo spero anche per me” un post che recita testualmente “Coloro che credono ed emigrano e fanno la jihad in nome di Dio, aspettano una benedizione da Dio. Ed io spero di essere tra loro”.

“La Digos di Perugia da mesi stava sulle sue tracce – lo ha detto Francesco Barba, capo di gabinetto della Questura di Perugia –. Quando è diventato evidente il suo percorso di radicalizzazione sui contenuti della Jihad e in particolar modo, le posizioni dell’ISIS, è stata oggetto di speciale attenzione e gli elementi che abbiamo raccolto hanno portato a ritenere lei pericolosa per la sicurezza del paese”.

E’ stata rintracciata nel cuore della notte a Perugia e i poliziotti della Questura l’hanno scortata fino in Marocco. Da anni anni residente a Perugia faceva saltuariamente l’attività di colf. Nessuno si era accorto del suo modo di fare. L’unica cosa che si è resa evidente e che prima non andava in giro velata, poi, negli ultimi tempi era velata.

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