Ex Merloni, Assegno di mobilità da 10 euro, l’Inps: “Ecco perché”. Su Jp industries Lodolini e Giulietti sollecitano il Mise
NOCERA UMBRA – L’Inps dell’Umbria interviene sul caso del maxi conguaglio per gli operai dell’ex Merloni che ha comportato a gennaio un assegno di mobilità di soli 10 euro. L’ente previdenziale spiega le motivazioni di questa “trattenuta” e si dichiara comunque disposto ad aiutare i lavoratori nel caso in cui dovessero risultare errori nella compilazione telematica della domanda.
“Si rende noto che tale importo, erogato a gennaio, e relativo al mese di dicembre – è scritto nella nota dell’Inps – è conseguenza dell’applicazione del conguaglio fiscale di fine anno. Infatti, a coloro che, presentando la domanda di mobilità, hanno dichiarato di non avere diritto alle detrazioni fiscali da lavoro dipendente, l’Inps ha legittimamente applicato l’aliquota intera del 23% su tutto l’imponibile percepito nell’anno e ciò ha dato luogo ad un maxi conguaglio fiscale sulla mensilità di dicembre. Tuttavia – continua l’ente previdenziale – nel caso in cui tale dichiarazione sia stata effetto di errori o fraintendimenti verificatisi nella compilazione della domanda telematica di mobilità, l’Inps provvederà a far recuperare al più presto le detrazioni fiscali non fruite, con le modalità ed entro i limiti fissati dalla normativa fiscale”.
Intanto i deputati del Pd Emanuele Lodolini e Giampiero Giulietti hanno scritto una lettera al ministro allo Sviluppo economico Federica Guidi e al viceministro Claudio De Vincenti per chiedere di adottare tutte le misure necessarie a risolvere la contrapposizione tra la Jp Industries e gli istituti di credito e favorire la definitiva ripresa della produzione negli stabilimenti di Umbria e Marche.
“Quello appena iniziato è l’ultimo anno di vigenza dell’accordo che ha consentito l’acquisizione da parte del Gruppo Porcarelli dell’ex stabilimento dell’A. Merloni, – recita la lettera -, accordo che però è stato messo in discussione dalla sentenza del 21 settembre 2013 del Tribunale di Ancona, poi confermata lo scorso aprile dalla Corte d’Appello, che ha accolto il ricorso presentato dagli istituti di credito bloccando di fatto il progetto industriale e l’attività produttiva”.
Il Governo è intervenuto con l’intento di favorire un accordo tra azienda ed istituti di credito, sul quale si sta oramai lavorando da mesi ”e di cui si attende la formalizzazione”. Lodolini e Giulietti invitano il Mise ”a procedere quanto prima alla firma dell’accordo per poter così rilanciare il piano industriale della JP Industries, che prevede la permanenza di tre stabilimenti produttivi”.