Farmacie Terni: il sindaco spedisce una lettera al Cda. “L’interesse dell’Ente è di alienare un patrimonio che non è più strategico”

TERNI – Il sindaco interviene in prima persona sulla questione della privatizzazione delle Farmacie comunali. Lo fa, scrivendo una lettera aperta al cda di farmacie Terni.

“Ho letto con grande attenzione la vostra lettera e intendo rispondervi con una lettera aperta, cosicché possano giudicare tutti i ternani e non solo quelli muniti di password di accesso al protocollo del Comune. Essendo una lettera rivolta anche alla città mi scuserete fin da adesso se non darò luogo a una risposta di tipo tecnico, ma andando al cuore dei punti.
Mi ha colpito il vostro passaggio sui principi di sana e leale collaborazione istituzionale. Sicuramente sono previsti dall’art.13 del Contratto di servizio e ancor di più sono asse portante delle nomine che il Sindaco effettua in base all’art.2 secondo comma lettera M del decreto legislativo 267/000.
Gentili amministratori del Cda voi non siete a gestire l’azienda farmaceutica del Comune di Terni solo per i vostri eccellenti curriculum e le vostre indubbie capacità  professionali, voi siete lì perché il sindaco di questa città vi ha ritenuto tra i migliori per poter attuare gli indirizzi provenienti dagli organi politici – ad iniziare dal consiglio comunale – democraticamente eletti.

All’atto della nomina voi, secondo legge, vi siete impegnati al rispetto degli indirizzi programmatici stabiliti, in qualunque momento, dal Consiglio Comunale.
Il vostro compito è quello di amministrare l’azienda nel migliore dei modi e di attuare le linee programmatiche che vi sono state comunicate. E’ un principio elementare che vale a maggiore ragione in una società in house, quale è quella delle Farmacie Terni di intera proprietà del Comune di Terni.

E’ compito del Comune individuare quale sia il migliore utilizzo di questo patrimonio aziendale nell’ottica di salvaguardare gli interessi primari della città. Ebbene, il Consiglio Comunale di Terni, ha deciso, al termine di un approfondito percorso amministrativo, inerente alla adozione secondo le norme del Testo Unico degli Enti Locali del Piano pluriennale di riequilibrio finanziario, che l’interesse dell’Ente è di alienare un patrimonio che non è più strategico e che può portare risorse decisive per gli equilibri del Piano, continuando comunque a svolgere la propria funzione.

I cittadini potranno comunque utilizzare le farmacie indipendentemente dalla proprietà. Al di là delle capacità gestionali e dei bilanci che possono chiudersi o meno con perdite limitate o piccoli utili di esercizio, è palese agli occhi di tutti che le farmacie comunali non hanno più una funzione sociale da quando la distribuzione gratuita dei farmaci essenziali è a carico del Servizio sanitario nazionale.

Il welfare ha ben altri campi di azione, che costituiscono, in molti casi, vere e proprie emergenze sociali. Lo stesso concetto di servizio pubblico non sembra più addirsi a strutture per la distribuzione del farmaco che non registrano più alcuna diversità tra pubblico e privato. La scelta riformista di monetizzare risorse che possano essere utilizzate per i reali interessi della cosa pubblica d’altronde è stata imboccata da tempo da tante città italiane, da Bologna a Firenze.

Non entro, perché non è questa la sede, sulle possibili controversie legate a presunti danni economici, mi permetto di porvi il tema dei danni sociali. Non sfugge alle vostre persone, dotate non solo di competenze tecniche ma anche di attenzione ai temi cittadini,  che la difesa, oltre ogni mandato, di situazioni non in sintonia con gli interessi del Comune e della città, costituisce per Terni un danno. Contribuire a risanare i conti di una azienda, di un ente, di un’associazione, facendo a meno di quello che non è più essenziale, costituisce le basi di una buona gestione e interesse primario che ogni pubblica amministrazione dovrebbe avere.
Questa amministrazione si è assunta l’onere di cambiare, di guardare agli interessi reali di Terni, di andare oltre alle piccole e grandi convenienze personali.  Il percorso di privatizzazione messo in atto deve necessariamente basarsi sugli interessi dell’Ente e di Terni, sulla sacrosanta salvaguardia dei livelli occupazionali di Farmacie Terni, sulla qualità e distribuzione del servizio offerto ai cittadini.

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