Fcu, riapre il tratto tra Città di Castello e Ponte San Giovanni
CITTA’ DI CASTELLO – “Quello di oggi è un primo passo importante di un programma complessivo che abbiamo voluto per dotare la nostra regione di una spina dorsale ferroviaria, da San Sepolcro fino a Terni, integrarla al meglio con la rete nazionale di Ferrovie dello Stato ed aprire dunque un futuro nuovo al trasporto ferroviario umbro”. La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, questa mattina, lunedì 10 settembre, attraverso un viaggio iniziato a Città di Castello e concluso a Ponte San Giovanni, ha ripreso in consegna i 52 km del tratto Città di Castello-Ponte San Giovanni, a seguito dei lavori di rifacimento dell’armamento e di ripristino di alcuni impianti tecnologici effettuati da Rete Ferroviaria Italiana. All’iniziativa erano presenti i sindaci di Città di Castello e di Perugia, amministratori dei comuni di Umbertide, San Sepolcro e degli altri comuni interessati. La riconsegna dell’infrastruttura è stata effettuata dal direttore strategie di RFI, Gianfranco Pignatone che ha partecipato insieme all’amministratore delegato di Busitalia, Stefano Rossi, ed all’amministratore unico di Umbria Mobilità, Ferruccio Bufaloni.
“La scelta strategica della Regione – ha affermato la presidente Marini – non solo darà sicurezza e qualità ad un tracciato storico dell’Umbria, ma vuole anche rispondere alle nuove e più complessive esigenze della nostra economia. Quello di cui ci stiamo occupando è un investimento stimato in circa 150 milioni di euro, 63 dei quali sono stati destinati alla tratta che abbiamo ripreso oggi. Gli altri due grandi interventi riguardano il tratto Ponte San Giovanni – Perugia S.Anna ed il tratto da Ponte San Giovanni fino a Terni. Quest’ultimo, nello scorso mese di aprile, è stato dichiarato di interesse nazionale e, sulla scorta di tale importante provvedimento, i lavori verranno eseguiti direttamente da RFI s.p.a. nell’ambito della prevista revisione del Contratto di Programma tra RFI e Ministero. Un grande investimento insomma – ha proseguito la presidente – che è strategico se viene visto ed utilizzato non soltanto per dare risposte ai viaggiatori “storici” e cioè pendolari, studenti e lavoratori, ma anche per mettere in campo potenzialità diverse, quali ad esempio quelle turistiche, della mobilità urbana, dei collegamenti tra le varie città dell’Umbria ed infine, perché questo è il nostro obiettivo finale, quello di collegare al meglio Perugia e l’alta Umbria con Roma. E questo si potrà fare quando la rete regionale sarà interconnessa con la rete nazionale di RFI”.
“L’intera operazione ha avuto inizio con l’accordo siglato il 19 giugno 2017 tra Regione Umbria, RFI, e Umbria TPL e Mobilità, alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, e dell’Amministratore delegato di FS Italiane. L’accordo è la prima applicazione concreta del Decreto Legge del 24 aprile 2017 che consente alle Regioni territorialmente competenti, ai gestori delle linee regionali e a Rete Ferroviaria Italiana la possibilità di concludere accordi e stipulare contratti per la realizzazione di interventi sulle reti ferroviarie regionali. E’ seguita la sottoscrizione della convenzione con il MIT e l’affidamento dei lavori tramite accordo-quadro da parte di RFI alla società SALCEF che li ha eseguiti in circa sei mesi. Queste opere – ha sottolineato la presidente Marini – sono le prime completate in Italia. La presidente ha concluso ricordando che è attualmente in via di ultimazione il trasferimento della Concessione e del relativo ramo d’azienda da Umbria Mobilità a RFI che avrà in questo modo la gestione dell’intera infrastruttura. Quanto alla ripresa dell’esercizio commerciale della FCU, a seguito di una richiesta di integrazione documentale avanzata da ANSF (Agenzia sicurezza traffico ferroviario) inviata nel tardo pomeriggio di venerdì 7 settembre, la presidente Marini ha confermato che la data verrà comunicata in esito di un incontro tecnico previsto nei prossimi giorni.
“Bisogna sottolineare – ha affermato l’assessore regionale ai trasporti Giuseppe Chianella – che l’intervento realizzato fa parte di una strategia piuttosto articolata che va ben al di là del rifacimento dell’armamento o dell’impiantistica; si tratta del primo tassello di un complesso disegno che, attraverso il rilancio delle ferrovie regionali (un tempo la si sarebbe definita “la cura del ferro”), si propone il rafforzamento del trasporto collettivo e la promozione della mobilità sostenibile. Due anni fa è stato approvato dal Consiglio Regionale il Piano Regionale dei Trasporti”.
“Tale piano, per la FCU, delinea una strategia ben precisa che prevede La rimodulazione della distribuzione delle percorrenze sulla rete in funzione della domanda attuale e potenziale secondo un modello di esercizio regionale sviluppabile per fasi esteso anche alla rete RFI e integrato con i servizi Trenitalia e La previsione di varie tipologie di servizi:
Corse «lunghe – veloci» (con un numero limitato di fermate) sulle relazioni Città di castello – Perugia e Terni – Perugia nelle sole fasce di punta.
Corse «corte – metropolitane» nelle aree a maggiore domanda consolidata e potenziale.
L’introduzione di un modello di esercizio integrato ferro-gomma sulle relazioni lunghe che, attraverso il ricorso a bus di grande capacità per le corse in ora di morbida in sostituzione dei treni, consenta di innalzare il rapporto ricavi/costi operativi, di garantire il mantenimento di un’adeguata frequenza dei servizi e di poter contare su adeguate fasce di interruzione programmata dell’esercizio per gli interventi di manutenzione straordinaria.
La predisposizione di un Piano di manutenzione straordinaria poliennale secondo un programma di priorità collegate ad obiettivi di crescita del traffico. La rete FCU, connessa alla rete nazionale nelle stazioni di Perugia Ponte San Giovanni e Terni, – ha sottolineato Chianella – costituisce una valida alternativa alle linee Orte–Foligno e Foligno–Terontola per il collegamento da Perugia a Terni, e da Perugia a Roma. Sebbene al momento non pienamente compatibile con gli standard della interoperabilità ferroviaria, l’infrastruttura presenta evidenti potenzialità, la cui piena attuazione può essere conseguita solo attraverso la gestione unitaria con la rete nazionale: incremento delle corrispondenze a Terni per le relazione Perugia – Roma; L’ammodernamento e l’adeguamento della linea potrebbe prefigurare in futuro la possibilità di una gestione unitaria della circolazione con ricadute positive sul sistema dei trasporti regionali ed utili corrispondenze fra servizi regionali e servizi nazionali. La gestione unitaria consentirebbe inoltre di pianificare e gestire i necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della linea al fine di assicurare le condizioni tecniche necessarie per dare attuazione a tali ulteriori potenzialità nell’utilizzo della infrastruttura”.
“Per quanto riguarda le tappe successive – ha concluso Chianella -, dopo l’ultimazione degli interventi sull’armamento, si procederà all’attrezzaggio dell’impiantistica sulla linea adeguandola agli standard nazionali. E’ previsto il completamento entro i primi mesi del 2020 il completamento della sistemazione della tratta Ponte San Giovanni–Pallotta con il rifacimento totale dell’elettrificazione. La tratta Sansepolcro-Città di Castello verrà rinnovata al completamento di quella attualmente ultimata”.
Soddisfazione per la rapidità e la buona esecuzione dei lavori è stata espressa anche dal direttore strategie di Rete Ferroviaria italiana, Pignatone.
“La riconsegna della tratta Castello- Ponte S. Giovanni a distanza di un solo anno dall’inizio dei lavori – ha affermato Pignatone – non è un miracolo ma semplicemente un esempio di professionalità da parte di tutti i soggetti che hanno lavorato giorno e notte, ciascuno per le proprie competenze. E posso tranquillamente affermare che questo lavoro rappresenta un prototipo di attività, procedure e tecniche da utilizzare su tutto il territorio nazionale”
“Oggi è una giornata importante anche per la comunità di Città di Castello e per l’altotevere umbro-toscano – ha dichiarato il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta. A tre anni circa dalla chiusura del tratto di ex-Fcu San Sepolcro-Città di Castello-Umbertide si riconsegna all’utenza una linea ferroviaria rinnovata ed adeguata agli standard di sicurezza grazie all’impegno della regione Umbria e di Rfi. La sicurezza viene prima di tutto e pertanto lo slittamento di qualche giorno della riapertura della ferrovia da Città di Castello fino a Ponte San Giovanni sulla data prevista, è da considerarsi a tutela degli utenti dei pendolari e di tutti coloro che a vario livello lavorano in questo settore dei trasporti, a cui va sempre la nostra vicinanza e massimo sostegno”. Anche il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha parlato un significativo passo in avanti. “Il tema più importante – ha dichiarato Romizi – che abbiamo difronte a noi è il modo in cui riusciremo a rilanciare questa importante infrastruttura che è centrale anche per la mobilità urbana della città di Perugia”.