Fecondazione eterologa, la Marini: “Presto sarà praticata anche in Umbria”
“Il documento sulla fecondazione eterologa che abbiamo approvato oggi in Conferenza dei Presidenti delle Regioni è di grande importanza perché consentirà di dare vita ad un percorso unitario in tutte le regioni italiane, evitando il rischio di un vero e proprio far west in un settore molto delicato”. È quanto affermato dalla Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine dei lavori della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
“Anche in Umbria – ha annunciato la presidente – la giunta regionale adotterà una delibera autorizzativa per la pratica della fecondazione eterologa all’interno del servizio sanitario regionale, secondo le linee guida del documento approvato in Conferenza, frutto di un positivo lavoro politico e scientifico. Un documento, quindi, che ha un profilo medico-scientifico di notevole qualità e che pone al centro i diritti delle coppie”.
La presidente Marini ha richiamato la sentenza della Corte costituzionale in materia ed ha sottolineato come, in assenza di una legge nazionale – che il Parlamento dovrà comunque approvare – e senza il documento delle Regioni, “si sarebbe determinata una situazione di grave vuoto che non avrebbe consentito alle coppie di poter godere all’interno della sanità pubblica di un loro diritto sancito chiaramente dalla Consulta, ma avrebbe condotto al rischio che la pratica dell’eterologa fosse avviata in centri privati in assenza oltretutto di linee guida come quelle che abbiamo oggi approvato. Ora invece l’eterologa potrà essere praticata all’interno del servizio sanitario nazionale – ha sottolineato – con tutte le garanzie di sicurezza e qualità che la sanità pubblica assicura”.
La presidente Marini, infine, ha ricordato che questo servizio rientrerà nell’ambito dei “Lea”, i livelli essenziali di assistenza.