Fecondazione eterologa, prime richieste al centro umbro di procreazione assistita
Una cinquantina di telefonate, tante sono state le richieste di informazioni giunte ieri al centro di procreazione assistita dell’ospedale di Perugia. Il giorno dopo la delibera della Regione che autorizza la fecondazione eterologa in Umbria, è raddoppiato il numero delle persone che ha chiesto indicazioni su modalità, tempi, requisiti per questo tipo di procedura. Le richieste sono giunte dall’Umbria ma anche dalle regioni vicine. Attualmente non è possibile dire quando sarà eseguibile il primo intervento. Sono infatti necessarie prima alcune procedure tecniche legate alla banca per i gameti maschili e femminili. In base al provvedimento della Regione, la fecondazione eterologa, come quella omologa, verrà considerata alla stregua di un livello essenziale di assistenza (Lea), quindi sarà gratuita per le coppie con problemi accertati di fertilità.
Si ricorda che, recependo le linee guida della commissione Salute, la delibera della giunta regionale dell’Umbria fissa l’età dei donatori tra i 18 e i 40 anni per i maschi e 30-35 per le donne, i criteri per l’accesso ai cicli da parte della donna in analogia alla fecondazione omologa, al numero massimo di donazioni e di nascite fissato in 10, all’eventuale rimborso per le giornate di lavoro perdute da donatori e donatrici.
Inoltre è stato deciso di creare un albo nazionale, oltre quelli che verranno istituiti in ogni Regione ed è stabilita l’impossibilità per la coppia di scegliere particolari caratteristiche fenotipiche del donatore in quanto è prevista solo una compatibilità delle principali caratteristiche fenotipiche del donatore con quelle della coppia ricevente.
In attesa che questo aspetto sia definito dal legislatore, si manterrà l’anonimato assoluto dei donatori.