Foligno, allarme sfratti: 192 casi in un anno, il 33% in più rispetto al 2013
FOLIGNO – Sono 192 le famiglie di Foligno che, nel 2014, sono state sfrattate dalla propria abitazione perché non più in grado di pagare l’affitto. Una cifra enorme, soprattutto se si pensa che c’è stato un aumento del 33 per cento rispetto all’anno precedente, quasi due punti percentuali in più rispetto alla media regionale. A lanciare l’allarme è la sezione folignate del Sunia (Sindacato Nazionale Unitario Inquilini ed Assegnatari), la principale organizzazione degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica, che parla di un totale 1.158 sfratti, di cui 790 nella provincia di Perugia, con una crescita del 31,8 per cento rispetto al 2013. Dati preoccupanti, soprattutto considerato che si tratta di morosità incolpevoli, dovute cioè alla difficoltà di arrivare alla fine del mese per l’improvvisa perdita di lavoro.
“Siamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale – spiega Luciano Gasparrini, responsabile del Sunia Cigl Foligno – che coinvolge famiglie ‘normali’, per la maggior parte italiane, composte da genitori e figli, con il capofamiglia che perde il lavoro e quindi la capacità di pagare affitto e bollette, non riuscendo più a trovare un’altra occupazione stabile che dia garanzie sufficienti. La grave crisi economica in corso ha portato sul lastrico tante famiglie, mettendo a rischio il futuro e le speranze di tante persone”. Da qui l’appello: “È necessario un intervento forte di Comune e Regione – afferma Gasparrini – che porti innanzitutto a un controllo a tappeto dello stato delle case popolari e degli alloggi Ater presenti sul territorio, per verificare quanti sono gli edifici realmente vuoti e liberare quelli occupati abusivamente. Occorre più edilizia residenziale pubblica e vanno rivisti i criteri di assegnazione: la situazione peggiora di giorno in giorno e le istituzioni hanno il dovere di dare risposte adeguate a quella che è una vera e propria piaga sociale”.