Foligno, crisi maggioranza, si torna in Consiglio. Che farà Mismetti?

FOLIGNO – Dopo la cosiddetta pausa estiva, a Foligno il 30 agosto si torna in Consiglio comunale con all’ordine del giorno anche la mozione presentata dal sindaco, Nando Mismetti, sulla spinosa questione dell’ex Zuccherificio. E chissà se le ferie d’agosto hanno rasserenato la maggioranza, in crisi ormai da mesi, con la vicenda ancora aperta dei “tre dissidenti” che chiedono un rimpasto della Giunta e i numeri dei consiglieri comunali che non tornano. Il sindaco avrà trovato una soluzione? Farà davvero un rimpasto di Giunta o cambierà qualche delega? Segnali particolari non sono ancora emersi e intanto l’opposizione tuona.
A prendere posizione è Riccardo Meloni, capogruppo di Forza Italia, che parla di “imbarazzante vuoto politico che la città sta vivendo ormai da mesi, al di là delle solite storielle recitate dalla pseudo maggioranza che governa,ormai ogni cittadino percepisce tale situazione in maniera cosi forte che è giunto alla conclusione di doversi organizzarsi da solo: non sono poche le persone fanno manutenzione fuori la propria abitazione in maniera autonoma”.
Meloni, in una dura nota, afferma, tra l’altro che, “ci sono pratiche che sono in attesa di approvazione da mesi, che non vengono messe all’ordine del giorno del Consiglio Comunale perché non ci sono i numeri per approvarle.
Siamo ormai giunti a settembre, alla fine del periodo estivo, un momento dove vi è la ripresa di tutte le attività produttive, gli ultimi due anni amministrativi sono passati nel completo e totale appiattimento con un evidente aggravamento degli ultimi mesi solo dove grazie alla responsabilità della minoranza si sono svolti alcuni passaggi in consiglio comunale”.
“Ora però basta – continua il capogruppo di Forza Italia – il vaso è colmo, la terza città dell’Umbria necessita quantomeno di un governo cittadino che sia in grado di essere numericamente stabile e di permettere il regolare svolgimento delle Istituzioni, ma anche di una giunta adeguata alla nostra storia, cultura e alle potenzialità che la città esprime. Non è accettabile che si possano risolvere i problemi della città raggiungendo il numero 13, ( il numero minimo dei consiglieri comunali a sostegno della maggioranza) in questo caso 13 lo farebbe Mismetti e la sua Giunta, ma non la città”.
E ancora: “Se la maggioranza in maniera coesa è in grado di ricostituirsi e di affrontare la restante legislatura battendo almeno qualche colpo, uscendo dall’appiattimento con proposte e dando un concreto sviluppo alla città bene, altrimenti per il bene della città si dovrà prendere atto di una situazione insostenibile, attraversare il deserto del commissariamento per permettere alla città di rinascere con nuova linfa, nuovi amministratori, e una nuova maggioranza”.

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