Foligno, crisi maggioranza, tutti contro tutti: il M5S invoca il commissario, sinistra Pd bacchetta Leonelli, Epifani attacca Filipponi

FOLIGNO – Nervi sempre più tesi a Foligno, dopo la spaccatura consumata all’interno della maggioranza a seguito del documento contro l’operato di sindaco e giunta presentato da tre consiglieri della cosiddetta ala sinistra del Pd, a poche ore dalla seduta del Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio, poi saltata per mancanza del numero legale.

Dopo varie prese di posizione all’interno del Partito democratico, con i “dissidenti” che hanno rifiutato il confronto con il segretario regionale e l’assemblea degli iscritti, le bacchettate di Leonelli, lo spettro del commissariamento del Comune sempre più vicino, il centrodestra che ha sfiduciato Stefania Filipponi accusandola di “inciuci” con la sinistra, la situazione si sta facendo esplosiva. A gettare benzina sul fuoco sono grillini, che dicono no al bilancio comunale auspicando un “rapido commissariamento del Comune di Foligno come atto di trasparenza e di efficacia amministrativa nei confronti del cittadino”, sostenendo che questo è “l’unico modo per far venire a galla tutte le grane irrisolte facendo luce sulla loro gestione”.

“Il Movimento 5 Stelle – hanno fatto sapere i consiglieri comunali Fausto Savini e Samuele Proietti – non ha mai fatto e mai farà coalizioni elettorali informi e multicolori solo per gestire il potere, come successo sia a destra che a sinistra, con i risultati che appunto sono oggi sotto gli occhi di tutti. Tantomeno si presterà a dare la fiducia a coloro i quali l’hanno tradita nei confronti dei cittadini senza curarsi del bene collettivo, rifiutando nel tempo le proposte che il Movimento 5 Stelle ha fatto in questo anno di attività in Consiglio comunale, che a nostro avviso andavano in quella direzione, rifiuto reso soltanto per motivi ideologici”. I motivi del no “netto e categorico” dei grillini al bilancio comunale sta soprattutto nella gestione delle società partecipate.

E tornano a farsi sentire anche i dissidenti Pd (Elio Graziosi, Michela Matarazzi, Lorella Trombettoni), attaccando il segretario regionale Giacomo Leonelli, che li aveva accusati di aver snobbato l’incontro da lui convocato per fare chiarezza sulla crisi aperta a Foligno.

“Si fa presente – dicono – che il segretario regionale era a piena conoscenza della posizione dell’area politico-culturale della sinistra in merito al confronto sul voto al bilancio dell’amministrazione comunale di Foligno. Onde evitare malintesi e strumentalizzazioni, si ritiene utile puntualizzarla ancora pubblicamente. In primo luogo, si tratta di una vicenda locale che ha contenuti e contorni specifici. La soluzione della momentanea impasse dell’amministrazione folignate, quindi, non può che essere trovata attraverso un franco e costruttivo dialogo sul piano territoriale. Da questo punto di vista, chiamare in causa il livello regionale di un’area politico-culturale non ha senso, in quanto del tutto improduttivo rispetto all’obiettivo di dare positiva conclusione a un dibattito che investe in via principale i consiglieri comunali folignati. In secondo luogo – attaccano – perplime e inquieta la sottesa concezione delle modalità della discussione politica interna al partito avanzata in queste ore dal segretario. Un partito degno di essere considerato tale risolve i problemi negli organismi dirigenti a ciò preposti, non per mezzo di informali riunioni tra vertici di apparato e aree politico-culturali. La sinistra del Pd umbro non ha alcuna intenzione di alimentare una deriva correntizia che nuoce al partito nella sua interezza e non aiuta a sciogliere problemi e criticità di qualsivoglia natura. Chiediamo pertanto al segretario di continuare a supportare il livello locale, affinché in consiglio comunale si raggiunga la miglior sintesi possibile. Va da sé, infine, che l’area-politico culturale della sinistra è aperta e disponibile a partecipare a qualunque confronto su qualunque tema, purché svolto in trasparenza negli organismi dirigenti deputati”.

A cercare di spegnere i toni è invece la segretaria comunale del Pd, Patrizia Epifani, affermando che “rispetto a quanto accaduto nei giorni scorsi, il Pd è impegnato a individuare gli obiettivi utili allo sviluppo e alla crescita della nostra città, considerando che un eventuale rischio di commissariamento del Comune rappresenti non solo una sconfitta della politica e della democrazia, ma anche una perdita delle opportunità con cui la città si sta misurando”.

La Epifani, in una nota a seguito dell’assemblea degli iscritti convocata lo scorso 20 luglio, ha anche ricordato che “Foligno è una delle poche città dell’Umbria e d’Italia che, nonostante le difficoltà dovute alla crisi economica e alle politiche di austerità, è in grado di proporre un bilancio in equilibrio, capace di rispondere alle politiche di welfare, della cultura, del turismo e dello sviluppo della città, senza inasprire la pressione fiscale né ridurre i servizi essenziali per i cittadini” e che “Sindaco, Giunta e Gruppo consiliare sono stati invitatati a continuare il confronto, evidenziando che tutti i punti di vista vanno raccolti e che, per quanto riguarda alcuni degli emendamenti proposti, è stata espressa la disponibilità ad accoglierli con l’assestamento di bilancio perché oggi non è possibile adottare determinate misure per non mettere in difficoltà associazioni ed enti che ormai hanno già fatto la propria programmazione rispetto a eventi e manifestazioni previsti in città”.

In settimana è inoltre previsto “un incontro con tutti i consiglieri e la giunta al fine di presentare un documento unitario che ribadisca i principali punti del programma elettorale, condiviso ed elaborato da tutte le componenti del Pd solo un anno fa. Successivamente, dal mese di settembre, il partito sarà impegnato in una serie di conferenze programmatiche su vari temi quali il piano sociale, sanitario, dei trasporti, la programmazione inerente i fondi comunitari, futuro partecipate nonché una riflessione sulla forma partito”.

Nessuno sconto, dalla segretaria comunale del Pd, per Stefania Filipponi: “Il Pd – ha detto – ha preso atto del documento sottoscritto da tutti consiglieri del centrodestra e delle liste Amoni Sindaco e Obiettivo Comune, che hanno finalmente smascherato i giochi di bassa lega messi in atto dall’ex candidata sindaco che, al di là delle urla, in questi anni ha sempre agito senza mai tener conto degli interessi della città”.

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