Foligno, crisi politica, ore di trattative: vertice tra sindaco e capigruppo maggioranza
FOLIGNO – Sono ore febbrili, nella maggioranza di centrosinistra a Foligno, per trovare una soluzione alla crisi politica in atto da mesi. Lunedì si è insediato il gruppo di lavoro, con esponenti della coalizione, istituito per capire come uscire dal guado che si è creato, anche aggiornando le linee programmatiche per la restante parte della legislatura. Di fatto si è trattato un faccia a faccia tra il sindaco, Nando Mismetti, e i capigruppo dei partiti di maggioranza nel quale si è parlato delle difficoltà interne alla maggioranza e di temi relativi allo sviluppo futuro della città. Il gruppo si riunito ancora martedì pomeriggio, per discutere delle frazioni e delle zone montane, del ruolo delle iniziative sportive e della necessaria valorizzazione dell’edilizia sportiva nel territorio. Si sono anche approfonditi gli aspetti relativi al centro storico e al ruolo dei territori collinari.
La discussione proseguirà nel pomeriggio di venerdì per la parte relativa ai servizi sociali, ai nuovi problemi posti dal sisma, alle potenzialità della nuova Ss 77 e alle partecipate. Venerdì è anche il giorno dell’assemblea comunale del Partito democratico di Foligno, il principale partito della coalizione di governo, a cui appartiene anche uno dei cosiddetti ‘dissidenti’ (Moreno Finamonti) e da cui è recentemente uscita Lorella Trombettoni, passata al Gruppo misto. L’incontro è stato convocato proprio per discutere della grave crisi in corso e possibilmente trovare una soluzione, anche se l’unica strada percorribile, per evitare la fine del secondo mandato Mismetti, sembra ormai essere quella di un rimpasto di giunta. Soluzione chiesta da tempo dai tre “dissidenti” e cioè Roberto Ciancaleoni dei Socialisti, Moreno Finamonti del Pd e Lorenzo Schiarea del Movimento per Foligno. Quest’ultimo lo ha ribadito anche nel corso della riunione di maggioranza di lunedì affermando, attraverso una nota diffusa a margine della stessa, che “una coalizione, in quanto alleanza tra partiti diversi per storia ed esperienze, può produrre novità positive per la città solo se cementata da reciproco rispetto e pari dignità e d’altra parte sarebbe incomprensibile chiedere un concorso per l’attuazione del programma senza garantire una contestuale corresponsabilità esecutiva alla luce dei nuovi equilibri di maggioranza”.