Foligno, cubo di Fuksas al gelo, la messa torna in chiesa. Vertice con vescovo e tecnici per trovare una soluzione
FOLIGNO – Il chiesa-cubo di Fuksas a Foligno è stata restituita ai fedeli. Domenica 17 gennaio i parroci hanno deciso di riportare la messa all’interno del luogo sacro, dopo la decisione di spostarla nel salone parrocchiale a causa del freddo che attanaglia la struttura, progettata dall’archistar Massimiliano Fuksas e finanziata dalla Cei come simbolo di rinascita dopo il terremoto del ’97.
La clamorosa scelta era stata fatta subito dopo Natale, per evitare che la gente si allontanasse dalle celebrazioni domenicali per i disagi dovuti alle temperature non proprio confortevoli che si registrano all’interno del cubo. Ma anche per lanciare un segnale forte verso chi ha disegnato e voluto questa chiesa, visto che, secondo i sacerdoti (don Antonio Ronchetti e don Giovanni Zampa), il problema sarebbe “legato alla struttura ma per vincoli estetici non è possibile intervenire”. E così è stato, visto che la notizia – riportata da Umbria Domani – ha fatto il giro d’Italia, diventando un caso nazionale, fino a suscitare l’intervento dell’amministratore delegato del gruppo Ai Engineering, che ha progettato l’impianto di riscaldamento della struttura disegnata da Fuksas, che attraverso una nota diffusa dal press office dello Studio Fuksas ha rilevato che “il problema è la volontà del parroco di non spendere soldi per il riscaldamento, probabilmente motivata dallo scarso utilizzo della chiesa”. Parole che hanno indignato la comunità parrocchiale, provocando forti polemiche con la gente che ha difeso l’operato dei due parroci.
A far cambiare idea a don Antonio e don Giovanni e a riportare i fedeli in chiesa non è stato un improvviso miglioramento della temperatura – il 17 gennaio il termometro digitale nascosto dietro il tabernacolo (nella foto accanto) segnava 13 gradi – a seguito delle verifiche tecniche disposte dalla Diocesi sulle caldaie, ma il fatto che il salone parrocchiale non riesce a contenere il gran numero di persone (circa 600) che partecipano alla messa domenicale.
E così, ieri, la funzione religiosa è tornata in chiesa, nel cubo di cemento armato alto 26 metri per 700 metri quadrati di superficie. Il clamore sollevato è però servito a qualcosa, visto che il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi, ha programmato un vertice con esperti in materia per capire le possibili soluzioni e la strada più giusta da intraprendere.
Ad annunciarlo è stato don Giovanni Zampa, al termine della messa di ieri, chiedendo ai fedeli di sedersi prima di ricevere la benedizione finale per una comunicazione importante. “Grazie per le preghiere assicurate – ha detto – e per essere qui nonostante la difficile situazione che stiamo vivendo. E grazie anche per la solidarietà ricevuta in questi giorni, dopo che siamo stati accusati di non accendere il riscaldamento provocando il freddo in cui siamo: per la cronaca, sappiate che i riscaldamenti sono accesi! Sembra che qualcosa si stia muovendo: martedì 18 gennaio ci sarà un incontro il vescovo e alcuni ingegneri, esperti in materia, per trovare soluzioni possibili a questo problema. Speriamo bene!”.
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