Foligno, elezioni Quintana: Metelli non molla, ma metà dei rioni vuole cambiare, il voto slitta a primavera

FOLIGNO – È muro contro muro tra i rioni della Quintana, in vista delle imminenti elezioni per il rinnovo del presidente e del consiglio direttivo della manifestazione. E ora c’è il rischio che il voto, previsto per il 16 gennaio prossimo, venga rimandato a primavera. Ieri sera, fino a tarda notte, c’è stato un incontro tra i priori dei dieci rioni, il presidente uscente, Domenico Metelli, e i magistrati dell’Ente Giostra con l’obiettivo di trovare una soluzione a una situazione a dir poco complicata. Ma la matassa si è fatta sempre più ingarbugliata, con i rioni spaccati a metà, tra favorevoli e contrari alla ricandidatura di Metelli, il presidente uscente che non vuole mollare e nessun altro candidato ufficiale.

In particolare, sono quattro le contrade a favore di Metelli, altrettante quelle contrarie e desiderose di un rinnovamento e due divise internamente, ma più propense a sostenere una figura largamente condivisa e quindi piuttosto distanti dall’attuale presidente. In più, ieri sera, sembra che alcuni priori abbiano presentato un documento con 75 firme, esattamente la metà degli aventi diritto al voto, contro l’ipotesi del quinto mandato consecutivo del presidente uscente, il quale non si è scomposto più di tanto, ma non ha nemmeno formalizzato ufficialmente la propria disponibilità a guidare la Quintana per altri quattro anni.

Oltre Metelli, il buio: ad oggi, nessun’altra candidatura palese e nessuna alternativa espressa dai rioni. Solo due i nomi che circolano: Guido Tofi, attuale magistrato delegato alle risorse straordinarie e alle attività promozionali, e Giovanni Picuti, noto avvocato e giornalista. Tofi potrebbe essere in grado di raccogliere un consenso trasversale, ma ha negato la propria disponibilità. Picuti invece non si è mai espresso ufficialmente sull’argomento. In entrambi i casi, è forse l’ombra di Metelli a tenere tutti bloccati. In pratica, siamo di fronte a un’impasse sempre più difficile da superare, a meno che il “Presidentissimo”, come tutti lo chiamano, non faccia un passo indietro per dare spazio al cambiamento, dopo quindici anni alla guida della manifestazione.

L’8 gennaio prossimo scade il termine ultimo per la presentazione delle candidature, ma appare ormai evidente che il 16 gennaio i quintanari non saranno in grado di recarsi alle urne. L’unica soluzione possibile, secondo il regolamento dell’Ente, è quella di ricominciare tutto da capo e rimandare il voto a primavera. E così probabilmente sarà, a meno che non ci sia qualche sorpresa o forzatura dell’ultimo minuto.

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