Foligno, gestione beni culturali, maggioranza non convinta e l’opposizione attacca
FOLIGNO – Maggioranza non convinta in Comune, a Foligno, sulla proposta della Giunta per l’affidamento in concessione dei beni culturali della città, dei servizi museali e di quelli bibliotecari. La discussione in terza commissione è stata rinviata per diverse perplessità, tra cui il rischio chiusura delle attività museali nel caso non si trovi una soluzione adatta dopo la scadenza della gestione affidata a CoopCulture.
Sulla questione, l’attacco dell’opposizione, con Elisabetta Piccolotti, ex assessore alla cultura nella precedente Giunta Mismetti oggi esponente di Sinistra Italiana, che parla di “ennesima battuta d’arresto, a cui speriamo, che la giunta ed il sindaco non reagiscano con la solita cieca caparbietà. Il provvedimento proposto non è infatti adeguato alle necessità della città per molti motivi: innanzitutto perché prevede risorse economiche assolutamente insufficienti, tali da mettere a rischio i salari dei lavoratori attualmente impegnati nei servizi e tali da rendere impossibili i necessari investimenti sulla promozione turistica e il potenziamento dei servizi; in secondo luogo perché l’accorpamento in un’unica gara di auditorium, musei, biblioteca e altri spazi importanti della città sembra essere il frutto di un ragionamento meramente contabile e non di un vero e proprio progetto di sviluppo culturale e turistico”.
E sul bando della gestione per i beni culturali interviene il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, replicando a quanto espresso da Elisabetta Piccolotti. “Le risorse sono adeguate e sono le stesse che erano state impegnate per la gestione dei beni culturali quando la stessa Piccolotti ricopriva l’incarico di assessore alla cultura– osserva il sindaco – e va considerata la situazione dei bilancio comunale che, comunque, per la cultura destina ogni anno un milione e duecentomila euro. Per il bando è previsto una gara di oltre 500mila euro l’anno per quattro anni (quindi due milioni di euro), rinnovabile per altri quattro, per la gestione dei servizi bibliotecari e museali. Preciso, sin da subito, che non è messo a rischio il futuro dei lavoratori. Non è vero che si tratta di un mero esercizio contabile perché l’idea è quella di valorizzare, attraverso un’unica gestione importanti strutture, come il Candiotti e l’Auditorium San Domenico. E con il Trinci – prima era tutto più frammentato – si potrà sviluppare la convegnistica potendo utilizzare contemporaneamente più spazi. Non si può nemmeno fare confusione tra le l’informazione e la promozione turistica: sono due cose profondamente diverse. E ci rivolgiamo al mercato anche perché la sfida del gestore sarà quella di proporre eventi ed iniziative di livello nazionale ed internazionale. La giunta comunale ha fatto questa proposta che, chiaramente, dovrà passare l’esame del Consiglio comunale ma è aperta al massimo confronto”.