Foligno, maggioranza di nuovo spaccata, contrasti su sanità ed ex zuccherificio
FOLIGNO – Maggioranza di nuovo spaccata a Foligno, con tre consiglieri comunali contro il presidente del Consiglio comunale, Alessandro Borscia, su temi come l’ex zuccherificio e il futuro dell’ospedale. Moreno Finamonti (Pd), Roberto Ciancaleoni (Socialisti) e Lorenzo Schiarea (Movimento per Foligno) hanno chiesto, insieme ad esponenti dell’opposizione, di convocare due consigli aperti per discutere della questione della riqualificazione dell’area dell’ex zuccherificio, dopo gli scontri con le proprietà dell’area “Il Campus”, e delle prospettive del San Giovanni Battista visto il prossimo pensionamento di alcuni primari, considerati eccellenze della sanità umbra.
Borscia, dopo la conferenza dei capigruppo, ha però rinviato le richieste dei tre affermando che le questioni non sarebbero di stretta competenza del Consiglio. Da qui la spaccatura, con i tre consiglieri che sostengono di non comprendere la decisione e non vogliono “rimanere passivi” di fronte a temi così importanti.
“Per il momento – affermano – è scattato il cartellino giallo, poi vedremo se servirà il rosso”. Finamonti, Ciancaleoni e Schiarea evidenziano di voler “contribuire in maniera più incisiva alla vita politica del Comune”, affermando che “non possiamo solamente ratificare gli atti in consiglio comunale, così si svilisce la politica e non vogliamo nemmeno essere presi in giro”.
“Il nostro intento – sottolineano – è in particolare quello di alzare l’attenzione sul futuro dell’ospedale di Foligno, visto che si parla poco di questo tema. Nei prossimi mesi andranno via praticamente tutti i primari: da Mariani a Zava, da Farneti a Biscarini, Lolli e Patriarchi e anche altri pensano di andarsene, senza queste figure apicali”. Un rischio che, secondo Schiarea, Ciancaleoni e Finamonti, la terza città dell’Umbria non può permettersi.
Sulla vicenda interviene anche Stefania Filipponi, capogruppo di impegno Civile, chiedendosi se la giunta Mismetti ha ancora abbia ancora una maggioranza, se i tre consiglieri creano difficoltà solo “per un posto al sole” o se la tenuta della colazione di governo a rischio.