Foligno, Oriente e Occidente uniti nel nome di San Feliciano. Appello alla pace, il saluto del Papa ai folignati
FOLIGNO – Si è pregato e cantato in italiano e arabo, stamattina nella cattedrale Foligno, nel solenne pontificale per san Feliciano, patrono della città. E la festa del santo protettore dei folignati si è trasformata in una straordinaria occasione di dialogo, di amicizia e solidarietà fra Oriente e Occidente. Sì perché quest’anno a presiedere la celebrazione è stato il cardinale Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei Maroniti, ed erano presenti anche il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, una folta delegazione di cittadini e diplomatici libanesi uniti a Foligno dalla figura di San Marone, monaco siriaco vissuto nel V secolo, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa, le cui reliquie, nel 1096, furono portate in Italia dal conte Michele di Uppello che le donò ai monaci dell’abbazia di Sassovivo a Foligno e poi essere portate nella chiesa di San Mauro (ovvero Marone) a Volperino e infine traslate nella cattedrale di San Feliciano, dove tuttora sono custodite.
La messa è stata così un particolare momento di incontro e di preghiera per la pace nel mondo,“soprattutto in Siria e in Medio Oriente – ha detto il cardinale Sandri, portando ai folignati il saluto e il ringraziamento di Papa Francesco per ‘questa importante momento di preghiera’– dove è stata rubata, in nome di di interessi economici e della cultura dell’odio”.
“Oggi – ha sottolineato il patriarca di Antiochia, durante l’omelia – veneriamo due grandi messaggeri del vangelo della pace: san Feliciano e san Marone, a cui ci affidiamo. Ringrazio il vescovo e la città di Foligno per l’invito, segno di profonda comunione e attenzione verso la nostra terra in difficoltà”.
Il vescovo di Foligno, mons. Gualtiero Sigismondi, ha sottolineato come “il Libano abbia visto lo sviluppo del cristianesimo e sia oggi terra di una sterminata folla di profughi siriani, a cui vanno la nostra attenzione e la nostra solidarietà” .
“La comunio sanctorum – ha evidenziano nei saluti finali il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali – è un dono prezioso: grazie a San Feliciano e a San Marone, il Medio Oriente, i suoi drammi, le sfide e le sue potenzialità ci sono vicini, li vediamo nei volti delle delegazioni presenti. Preghiamo insieme e chiediamo a San Felciano e a San Marone il dono della pace nel mondo, in Medio Oriente, per i profughi, per i rifugiati”.
Alla celebrazione, in una cattedrale gremita di fedeli, erano presenti tutti i presbiteri e i diaconi della diocesi di Foligno, l’arcivescovo di Siena, mons. Antonio Buoncristiani, il vescovo emerito di Perugia, mons. Giuseppe Chiaretti, numerose autorità civili e militari del territorio, fra cui sindaci di Foligno, Spello e Valtopina, l’assessore regionale a Coesione sociale e welfare, Luca Barberini, la presidente del Consiglio regionale, Donatella Porzi, il senatore Luciano Rossi, il generale Luca Covelli, comandante del Centro di selezione e reclutamento nazionale dell’Esercito. Presenti anche rappresentanti dell’Ente Giostra Quintana in abiti barocchi ed esponenti delle associazioni di categoria. Il solenne pontificale è stato seguito anche da giornalisti e fotografi libanesi, presente anche una troupe televisiva che farà un reportage sul culto di San Feliciano e sulle bellezze di Foligno.
Il patriarca di Antiochia, come segno di gratitudine e amicizia verso la città, ha donato un nuovo reliquiario di legno di cedro dorato, che sarà esposto permanentemente in cattedrale, copia della statua di San Marone collocata in una nicchia esterna della basilica di San Pietro in Vaticano e benedetta da Papa Benedetto XVI nel 2011.
Nel pomeriggio, per le vie del centro storico di Foligno, si è svolta la solenne processione con la preziosa statua d’argento e oro di San Feliciano fatta sfilare tra canti e preghiere. Nel corso dell’evento diverse associazioni di artigiani, hanno offerto, simbolicamente, alcune loro realizzazioni al santo patrono.