Foligno, Quintana, è guerra aperta fra Ente Giostra e rione Ammanniti

FOLIGNO – E’ guerra aperta fra Ente Giostra e rione Ammanniti, dopo che la sera del corteo storico i popolani della contrada rosa si sono ritirati al passaggio del direttivo e del gonfalone della Quintana. Un gesto ritenuto altamente offensivo, verso la città e la manifestazione, dal presidente Domenico Metelli, che ha stigmatizzato pubblicamente la vicenda. Immediata la replica del priore dell’Ammanniti, Marco Guidoni (nella foto), che ha giustificato il “fattaccio”, affermando che si è trattato di un “gesto spontaneo di alcuni rionali, che ha preso le mosse dall’impossibilità di utilizzare alcuni spazi di Palazzo Candiotti, dopo che il nostro rione non ha votato il bilancio dell’Ente”. Una decisione vista come una sorta ripicca dall’Ammanniti, verso uno dei rioni che più ha ostacolato la rielezione di Metelli alla guida della Quintana, che ha prodotto una reazione di forte dissenso verso il direttivo dell’Ente ma non nei confronti della manifestazione, tanto che il priore ha auspicato un confronto teso alla distensione. Una sfida che il presidente Metelli non sembra pronto a raccogliere. Almeno a giudicare dalle parole con cui ha commentato la giustificazione del priore Guidoni.
“Nessuna ripicca da parte dell’Ente – ha detto Metelli – il rione Ammanniti deve essere leale. Quanto dichiara il priore Guidoni non è assolutamente vero, infatti l’uso della corte di Palazzo Candiotti, e lui ne è al corrente da un anno, rientra nel progetto Struzzi che stabilisce gli spazi concessi dal Comune per la taverna. Quindi, nessuna ripicca per non aver votato il bilancio. Se poi il Comune ha deciso di concedere ugualmente quegli spazi non posso che essere contento nell’interesse della Quintana. Ricordo inoltre, anche se non ce n’è bisogno, che tutti i Rioni sono trattati nella stessa maniera. Per quanto riguarda l’offesa subita da tutto il Direttivo durante il Corteo, anche qui devo correggere il Priore. Tutti, e sottolineo tutti, i popolani dell’Ammanniti sono stati ‘invitati’ a rientrare e non se ne sono andati spontaneamente. Posso capire che il Priore non ha potuto vedere perché sfilava davanti al Comitato Centrale, ma ora è necessario che prenda le distanze da quanto è avvenuto.
Comunque – prosegue Metelli – si è trattato di un affronto verso la manifestazione. Fermo restando che ognuno può esprimere il proprio dissenso, la plateale protesta del Rione Ammanniti è decisamente fuori luogo e offensiva nei confronti della città. E, ancora, il Rione ha bocciato sia il budget che il bilancio senza nessuna motivazione gettando pesanti sospetti sulla gestione dell’Ente. Devo sottolineare che anche altri Rioni hanno espresso perplessità, ma l’atteggiamento del rione Ammanniti è diverso dagli altri nove. Qualsiasi tipo di confronto, dunque, è falsato se il Rione non dice la verità e se non chiede scusa alla Quintana e alla città. Infine, voglio ribadire che i valori della manifestazione non si toccano e che anche l’Ente vuole il cambiamento soprattutto quando si parla di una maggiore integrazione con la città attraverso un deciso e aperto allargamento della base sociale dei rioni. Concludo che siamo pronti a qualsiasi tipo di confronto sempre ispirato dalla profonda lealtà”.

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