Foligno, Quintana verso le elezioni, Metelli guarda al futuro e lancia un appello al ministro Franceschini
FOLIGNO – “La Quintana è una delle rievocazioni storiche più importanti d’Italia, negli ultimi anni è stato fatto molto sul fronte della qualità e ora non possiamo permetterci passi indietro, bisogna consolidare e rilanciare, tendendo presente il momento particolarmente difficile e le risorse umane ed economiche disponibili: chi è stanco si tiri indietro, io non lo sono affatto”.
Parole di Domenico Metelli, presidente dell’Ente Giostra Quintana di Foligno, che alla fine del suo quarto mandato consecutivo traccia un bilancio dei suoi quattordici anni alla guida della manifestazione, guardando con entusiasmo e soddisfazione al futuro. Del resto può permetterselo, visti i successi collezionati in questi anni, a suon di cambiamenti che hanno rivoluzionato la Quintana moderna: dalla doppia Giostra, una a giugno e una a settembre, al regolamento per la tutela dei cavalli; dalla riduzione del diametro degli anelli di gara all’assegnazione di una taverna a tutti i rioni; dalla trasformazione del Garaggiare dei Convivi, da semplice gara gastronomica a evento teso a valorizzare storia e tradizioni locali, alla Cena grande; da un corteo storico sempre più bello e fastoso, fino alla scelta di portare la Fiera dei Soprastanti fuori da Palazzo Trinci.
“Non è stato facile – racconta Metelli – ma, in questi anni, siamo riusciti a dare una vera svolta alla manifestazione. Venendo da un rione, conoscevo bene la realtà della Quintana e le sue potenzialità, ho sempre parlato alla pari con priori e quintanari, tutti i cambiamenti realizzati sono stati sostenuti dal basso e resi possibili grazie a un gruppo di lavoro fantastico, che mi ha accompagnato e sostenuto, e grazie all’entusiasmo del popolo quintanaro. Oggi – continua – anche grazie al sostegno del Sindaco e dell’amministrazione comunale, Foligno è la città della Quintana e ne sono orgoglioso”.
Presidente, qual è la scelta di cui va più fiero e quale la delusione più grande?
“La soddisfazione più grande è aver collaborato con una squadra innamorata della Quintana e della città, che mi ha aiutato a far crescere la manifestazione. Il momento più brutto è stato quando ho dovuto togliere il Palio al rione Spada per doping”.
Quali sono, oggi, le difficoltà della Quintana?
“Sono legate alla generale crisi economica e sociale in corso, perché per mantenere l’alto livello della manifestazione servono grandi sacrifici e una buona dose di risorse finanziarie. Oggi i contributi pubblici sono fortemente diminuiti, anche se il Comune di Foligno ci è stato sempre vicino, e siamo stati costretti a ricorrere sempre più a sponsor privati, anch’essi in difficoltà a causa di una crisi grave e duratura. Abbiamo retto grazie alla passione dei quintanari e alla forza dei rioni, che hanno aumentato l’attività per fa crescere gli incassi. Oggi, però, non ci possiamo più permettere di chiedere ulteriori sacrifici ai nostri volontari né di mortificare la qualità della Quintana: è ora di cambiare, magari tagliando qualche evento collaterale, diminuendo i giorni di apertura delle taverne e, in generale, riorganizzando la manifestazione attraverso una vera collaborazione con Segni Barocchi”.
In che modo si può realizzare?
“Dobbiamo unire Quintana e Segni Barocchi, stabilire una vera integrazione e lavorare su un marchio unico, quello di ‘Foligno, città barocca’. Non possiamo più permetterci di restare fuori da guide turistiche o da progetti culturali regionali e dobbiamo lavorare per dare un’identità più forte alla città e alla Quintana. Credo che l’amministrazione comunale, Sindaco in primis, debba gestire questo progetto”.
Presto ci saranno il rinnovo dei consigli rionali e le elezioni del nuovo direttivo dell’Ente Giostra, pensa di ricandidarsi come presidente?
“Non ho ancora deciso. Al momento, da buon quintanaro, desidero che in ogni rione vengano eletti i migliori direttivi possibili. Poi, quando potrò confrontarmi con i dieci nuovi priori eletti, deciderò che fare: se gli obiettivi che ho in mente per il futuro della Quintana saranno condivisi sarò a disposizione, altrimenti spazio ad altri progetti perché senza entusiasmo e condivisione non si va da nessuna parte. Di certo, per quanto mi riguarda, la manifestazione non può tornare indietro, bisogna solo renderla più equilibrata e serve un certo rinnovamento. Chi è stanco è giusto che si tiri indietro – io non lo sono affatto – e che non freni l’evoluzione della Giostra, anche perché siamo in una fase cruciale, basti pensare che siamo a un passo dal prestigioso riconoscimento di Patrimonio immateriale Unesco”.
A proposito di Unesco, a che punto siamo?
“Siamo in finale ed è già una conquista, ce la giochiamo con altre tredici manifestazioni italiane, tutte processioni religiose tranne la Quintana che si pone come rievocazione storica, torneo cavalleresco e manifestazione ludica di grande spessore. Sappiamo che l’Ufficio Unesco Italia ci è vicino, ora spetta anche al Ministro per la Cultura, Dario Franceschini, sostenerci. Voglio lanciare un appello al signor ministro perché aiuti Foligno e la Quintana in questa sfida importante: la città e i quintanari si meritano questo riconoscimento. Chiedo la stessa cosa all’ex ministro degli Esteri, Federica Mogherini, oggi Alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea e grande appassionata della Quintana. Manca poco, tra febbraio e marzo sapremo la verità, e tutta la città dovrà sostenere fortemente questo progetto. Proprio per questo so che, a breve, il sindaco, Nando Mismetti, indirà una grande assemblea cittadina per far sentire ai commissari dell’Unesco la forza e la passione che animano la nostra Quintana. Ottenere questo riconoscimento sarebbe uno straordinario investimento sul futuro della Giostra”.