Foligno, Afam, scontro Pd-Sel, Mariani: “Piccolotti critica decisioni votate da Sel quando lei era assessore”
FOLIGNO – La decisione del Consiglio comunale di dare all’Afam un amministratore unico, anziché un consiglio di amministrazione, ha scatenato polemiche tra Pd e Sel. Il provvedimento è stato adottato nei giorni scorsi, con l’approvazione del nuovo statuto della municipalizzata che gestisce le farmacie comunali. Venti i voti favorevoli, due i contrari (Roberto Ciancaleoni dei Socialisti Riformisti e Fausto Savini del Movimento 5 Stelle) e un astenuto: Elisabetta Piccolotti, capogruppo di Sinistra ecologia e libertà, che ha spiegato le sue ragioni attraverso una nota a mezzo stampa.
“ L’ho fatto – ha detto Piccolotti – perchè credo che avremmo potuto provare a fare di Afam, ovvero delle nostre farmacie pubbliche, il terreno di sperimentazione per modalità innovative di governance delle società partecipate, inventando un nuovo e diverso assetto che superasse il dualismo tra amministratore unico e consiglio a tre, ispirandoci al principio della assoluta trasparenza e della partecipazione di cittadini e dipendenti. Serviva il coraggio di rimettere in discussione gli atti approvati dallo scorso consiglio comunale e prenderci il tempo di studiare le pratiche virtuose messe in campo nel frattempo da altri comuni in Italia. Non solo: credo che il Consiglio Comunale avrebbe dovuto darsi l’agio di studiare, audire lavoratori ed esperti, leggere i dati statistici sul lavoro delle farmacie immaginare una più grande missione incentrata sulla vicinanza ai problemi quotidiani dei cittadini. Invece – ha aggiunto – si è scelto di procedere speditamente su una decisione, quella dell’amministratore unico, a cui non sono pregiudizialmente contraria ma che ha una portata limitata rispetto alle tante questioni di cui l’azienda dovrebbe occuparsi. Inoltre, se da un lato questa scelta può forse portare maggiore efficienza, dall’altro può essere foriera di opacità nella gestione dell’Azienda, la quale viene affidata alle decisioni di un singolo che può ovviamente sottrarsi a qualsiasi dovere di collegialità. Per questa ragione credo che sarebbe stato giusto immaginare dei correttivi e dei contrappesi, costruendo intorno all’amministrare unico, consulte di partecipazione e orientamento. Infine mi chiedo qual’è il progetto che l’amministratore unico dovrà realizzare per il futuro, qual’è la visione valoriale a cui deve ispirarsi, quali gli obiettivi economici che deve raggiungere. Di tutto questo nella discussione di ieri quasi non c’è stata traccia ed è un grande peccato. Finirà per sembrare alla città che ci siamo occupati solo di un risico di poltrone, mentre invece potevamo fare ben altro. La fretta – ha concluso la capogruppo di Sel – ricordiamocelo, non è mai una buona consigliera”.
Oggi la dura replica della capogruppo del Pd, Seriana Mariani, secondo la quale “la scelta dell’amministratore unico per la gestione dell’Afam Spa va nella direzione della mozione approvata in Consiglio comunale lo scorso 20 marzo ed è singolare che Elisabetta Piccolotti critichi questa decisione che era stata votata, soltanto qualche mese fa, anche dai due consiglieri di Sel, mentre lei stessa aveva delle responsabilità dirette nel governo della città”.
“Ringrazio per i significativi spunti che fornisce, ma da marzo ad oggi c’era tutto il tempo per approfondire la questione. E’ stata sicuramente una scelta non facile – ha osservato la Mariani – ma faccio notare che la Piccolotti non ha partecipato alla seduta della Prima Commissione in cui è stata esaminata la modifica statutaria, e quella era la sede idonea per aprire ed approfondire il confronto da lei auspicato e al quale la maggioranza non si sarebbe di certo sottratta. Innescare una simile polemica è inutile e sterile, poiché sposta la discussione su un altro piano e rischia di distrarre da quelle che sono le vere complessità che si stanno vivendo in questo momento sotto tanti punti di vista. Il quadro politico che si sta definendo – ha detto ancora l’esponente del Pd – è quello di individuare in maniera chiara i livelli di decisione e quelli delle responsabilità, i cittadini chiedono trasparenza e se gli obiettivi non vengono raggiunti, vogliono sapere di chi sono le responsabilità e chi risponde. E’ in questa ottica che è stata assunta questa difficile decisione, nel rispetto di un pronunciamento e di un orientamento chiaramente espresso dal precedente Consiglio comunale, decisione sulla quale si è comunque avuta un’ampia convergenza da parte dell’assemblea”.