Giunta regionale, il risiko continua. Forza Italia chiede spazio in giunta

PERUGIA – Donatella Tesei è alle prese con la difficile composizione della giunta regionale. Un puzzle di aspirazioni, competenze e rivendicazioni che stanno mandando di traverso la prima settimana di mandato alla neogovernatrice. Da un lato il tema dei leghisti: Caparvi ne vuole tre, la presidente è disposta ad assicurarne due. Non è chiaro come finirà, se non con la fantasia e la creatività per assicurare un’uscita onorevole a chi dovesse cedere.

Ma anche Fdi e Fi hanno qualche malumore interno. Forza Italia ha eletto l’ex sindaco di Gualdo Tadino, Roberto Morroni. Lui non vuole dimettersi per entrare in giunta. Ma nel suo partitoci sono rivendicazioni e chi chiede spazio, come Forza Italia di Terni, che con un documento prova a mettere i paletti: “FI Terni pur nell’evidente difficoltà del partito a livello nazionale e pur la particolare condizione di una forte presenza leghista nella provincia di Terni, anche dovuta alla presenza del sindaco di Terni targato Lega, è riuscita ad ottenere un risultato al di sopra della media regionale. Fi Terni formula a Roberto Morroni (unico consigliere regionale eletto) i migliori auguri di buon lavoro nella consapevolezza che, come già successo fino ad oggi, saprà rappresentare al meglio le problematiche dell’intera Umbria all’interno dell’Assemblea legislativa regionale”.

“Fi Terni auspica che nell’ambito della composizione della prossima Giunta regionale ci possa essere una giusta considerazione degli esponenti della provincia di Terni, vista la presenza di competenze amministrative e professionali sul territorio. FI Terni ringrazia tutti i candidati e tutti coloro, soprattutto il gruppo dei giovani del movimento, che si sono spesi, pur non essendo candidati, in questa campagna elettorale. FI Terni fa appello a tutti affinchè sia utilizzato il metodo di confrontarsi all’interno degli organi a ciò deputati e non fuori sulla stampa e sui social”.

Capitolo Fdi: la Tesei vuole Fioroni, che però non è spinto dalla Meloni e dal partito, orientati su qualcuno di più politico. In tutto ciò da stabilire la collocazione della Agabiti, fedelissima della governatrice, che lei difficilmente è disposta a mollare.