Giustizia in Italia, Perugia in alta classifica per giudizi penali, Terni a metà per i processi civili

La corsa dei processi non si ferma. Si continua a litigare e ad andare davanti al giudice per risolvere le controversie più disparate: dalle liti di condominio alle questioni più complesse fino ad arrivare alla materia fiscale. Nell’ultimo anno a Perugia come a Terni sono state iscritte centinaia di nuove cause tra civili, penali e ricorsi fiscali. Per essere precisi sono state 72 ogni mille abitanti le nuove cause nel capoluogo umbro e 65,7 nella città della Conca. Lo rileva un’indagine del Sole 24 Ore pubblicata questa mattina che fa riferimento ai dati del 2012 per quanto riguarda il ministero della Giustizia e a quelli del 2013 per il ministero delle Finanza. Il Sud si conferma l’area geografica dove l’accesso alle aule di giustizia è più frequente che al Nord. L’Umbria si pone in una posizione di mezza classifica anche se, nei giudizi penali, Perugia sale al 16esimo posto.

Scendendo più nel dettaglio e partendo dai processi civili, nella città del Grifo nel 2012 sono state avviate 23.062 nuove cause pari a 41 ogni 1000 abitanti. Un dato che colloca Perugia al 48esimo posto della classifica generale, mentre Terni con 13.059, pari a 40,6 ogni mille abitanti, è 51esima. Sul fronte dei giudizi penali, Perugia sale al 16esimo posto con 16.356 nuovi processi. Terni si ferma al 42esimo con 7492 nuovi processi. Anche nelle liti fiscali Perugia supera, comunque di poco, Terni. Sono stati 1274 i nuovi ricorsi pervenuti da Perugia alle commissioni tributarie provinciali nel 2013 e 402 quelli da Terni.

Negli ultimi anni si è cercato di ridurre il numero delle cause scoraggiando le liti inutili o evitabili. Non a caso le questioni che alimentano il contenzioso civile sono di basso valore. Basti pensare che nel 2012 sono state iniziate in Italia quasi 1 milione e 400mila controversie davanti al giudice di pace, competente per cause fino a 5mila euro. Dal 2008 al 2013, secondo quanto rivela il quotidiano economico, il numero delle liti civili avviate in tribunale è diminuito del 6 per cento. Si tratta comunque di un risultato non esaltante vista la mole del contenzioso e dell’arretrato. Si spera di comprimere ulteriormente i procedimenti con la riforma della giustizia, in questi giorni aperta alla consultazione pubblica. Tra le misure annunciate c’è un ampio ricorso alla soluzione stragiudiziale delle controversie con la possibilità per le parti di spostare la lite già iniziata davanti a un collegio di arbitri o, prima di rivolgersi al giudice, di tentare di trovare un accordo conciliativo con l’assistenza dei legali.

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