Gualdo Tadino, carabiniere a luci rosse: “Liberatelo, non può più colpire”
GUALDO TADINO – Il carabiniere a luci rosse, accusato di violenza sessuale ai danni di tre donne, deve essere subito liberato perché, essendo sospeso dal servizio, non può più sfruttare la propria qualità di pubblico ufficiale per sfruttare la propria qualità di pubblico ufficiale. E’ questa la linea difensiva dell’avvocato Nicola Di Mario che, in 13 pagine di tecnica giuridica, ha presentato la propria memoria difensiva al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca degli arresti del carabiniere ai domiciliari.
Secondo l’avvocato Di Mario non ci sarebbe stata alcuna strumentalizzazione abusiva della qualità o dei poteri poiché il carabiniere, “non proponendo di comprare benefici, si è limitato ad offrire l’impego delle sue funzioni nel caso in cui la prostituta avesse subito intrusioni moleste da parte di clienti occasionali”. Nessun vantaggio indebito del privato e nessun abuso dunque e per questo, secondo Di Mario, verrebbe meno anche l’induzione indebita contestata dalla Procura per il caso della prostituta. Per quanto riguarda la minorenne invece la linea è sempre la stessa: “il carabiniere non sapeva dei problemi della ragazza”.