Gualdo Tadino, la Cisl: “Non c’è più tempo per la Tagina”

GUALDO TADINO – Per la Tagina Ceramiche d’arte non c’è più tempo. E’ un grido d’allarme chiaro quello che si alza dalla segreteria regionale della Femca Cisl sullo stato di salute della fabbrica, simbolo di un territorio.  Un’azienda che non può aspettare un rilancio con fondi europei, nazionali o regionali ma che, per la Cisl, deve andare verso l’impegno diretto dei soci e della Regione, con un finanziamento ponte.

“É il tempo – scrive il sindacato – uno dei principali nemici nella vertenza Tagina. Il sostanziale immobilismo, dovuto magari anche ad una diversa sensibilità tra i soci, divisi tra quelli che avrebbero voluto  e vogliono investire e quelli che invece non erano e non sono dello stesso avviso, ha quindi creato una situazione molto critica che mette a rischio il futuro dell’intera azienda. Ora bisogna correre ai ripari. Il piano industriale predisposto dal nuovo management per tentare il rilancio dell’azienda si aggira su circa nove milioni di euro. La difficoltà ora é reperire questa somma”. La strada per la Cisl sarebbe quella di un coinvolgimento dei soci, nell’attesa che si possa arrivare ad una partecipazione a bandi e finanziamenti europei e nazionali, che però hanno i loro tempi.

Per questo, secondo la Cisl, serve creare un veloce percorso condiviso con Sviluppumbria e la finanziaria regionale Gepafin per mettere insieme tutti gli elementi, “affinché il piano industriale per il rilancio abbia gambe per essere attuato. Questa parte della nostra regione già duramente provata dalla crisi della Merloni non può ermettersi di perdere quella che, numeri alla mano, é una delle poche grandi aziende rimaste. Non dobbiamo perdere la Tagina perché insieme all’alta professionalità delle maestranze, a rischiare di sparire sarebbe anche un bel pezzo di cultura della nostra Umbria. Tutti gli strumenti devono essere messi a disposizione; tentennare nelle scelte non è più possibile”.

 

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