Gubbio, il fondo di solidarietà salva 283 famiglie

GUBBIO – Il tema della tavola rotonda era “Il volontariato nel tempo della crisi: aiutare chi e come”, ma l’occasione è servita al Comune di Gubbio, alla Caritas, alla Fondazione Cassa di Risparmio e al Cesvol per fornire le cifre del progetto “Sostegno alle situazioni di povertà del Comune di Gubbio”. Si tratta di una sorta di fondo di solidarietà attraverso cui aiutare le famiglie in difficoltà.  A leggere i dati, aggiornati al 3 dicembre, moltissimi sono stati gli interventi per il budget disponibile di 240mila euro, rifinanziato a più riprese. Ad essere erogate sono state 175.964 euro per 501 contribuzioni. 49.789 euro sono andate per utenze e 79.820 per affitti. 46mila euro circa sono andati invece per entrambi. 283 le famiglie beneficiate per contributi medi di circa 617 euro a famiglia. Dei beneficiari il 50,9 per cento sono andati a italiani e i 49,1 a non italiani.

Numeri importanti ma non si esauriscono qui gli inimageterventi. Per gennaio sono programmate infatti due riunioni della commissione del progetto per deliberare contributi riferiti a richieste presentate quest’anno. L’idea che muove l’iniziativa è quella di aiutare le famiglie in difficoltà in modo tempestivo. Possono accedere a questi benefici solo chi ha un reddito Isee inferiore ai settemila euro. “Abbiamo fatto un grande sforzo per mettere a disposizione risorse ingenti in un progetto utile e importante – ha detto il sindaco Filippo Stirati – perché nel sociale non servono solo risorse ma anche capacità di analizzare e di intervenire. Questa rete, alla base dell’iniziativa, ci permette di penetrare bene nel tessuto sociale, conoscendo le situazioni”. Il vescovo Mario Ceccobelli ha ricordato la nascita del progetto, avvenuta sotto la gestione commissariale della città. “Oggi non celebriamo niente – ha detto il cavaliere Carlo Colaiacovo, presidente della Fondazione Carisp – abbiamo cercato di interpretare cosa fare per le persone in difficoltà e a Gubbio abbiamo agito con questo speciale fondo. La crisi – ha detto poi Colaiacovo – non è finita. Serve avere pazienza perché sono ancora presenti problematiche molto serie”.

Sul tema del convegno si sono confrontati Franco Bagnarol, presidente del Movi (Movimento di volontariato italiano), Francesco Marsico, responsabile area nazionale di Caritas italiana, Salvatore Fabrizio, direttore del Cesvol di Perugia (centro servizi per il volontariato), e Michelangelo Chiurchù, presidente di Cesc Projet (Coordinamento enti di servizio civile). Tutti hanno sottolineato l’importanza del volontariato in un momento in cui è sempre più difficile gestire le emergenze.

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