Gubbio, resa dei conti nel Pd: “Subito l’assemblea degli eletti”

GUBBIO – Continuano ad allargarsi le crepe all’interno del Pd eugubino. Dopo la presa di posizione di alcuni membri, in rotta con la segretaria e la risposta di una parte che ha detto di non condividere lo strumento delle dimissioni, arriva un altro colpo con una nota firmata da altri iscritti al partito, dove si esprime vicinanza ai dimissionari e si fa un passo avanti: la richiesta della convocazione dell’Assemblea degli eletti, dove presentare la mozione di sfiducia alla segretaria. A sottoscrivere il documento Bettelli Giuliano, Castellani Francesca, Grilli Massimiliano, Meneghello Katia, Mengoni Simone (segretario GD Gubbio), Manca Giovanni, Merli Giuseppe, Passeri Andrea, Pierotti Diego, Ragnacci Andrea, Smacchi Andrea, Smacchi Ubaldo, Starace Christian, Traversini Adolfo, Tomassoli Giorgio, Vinti Luca, Virna Venerucci.

“Dalle dimissioni degli otto membri della direzione e della segreteria del Pd, a Gubbio tutto tace – scrivono – Nessuna convocazione, né telefonata da parte di una segretaria irresponsabile che vede sgretolarsi gli organismi del partito, senza neanche degnarsi di una riflessione comune. Un comunicato uscito questi giorni, a firma di “membri dell’unione comunale”, seppur condividendone alcuni passaggi, non possiamo prenderlo in considerazione, in quanto anonimo e quindi privo di ogni valenza politica. Ad oggi, noi membri dell’Unione Comunale, ci uniamo agli amici dimissionari, chiedendo con urgenza la convocazione dell’Assemblea degli eletti, dove presenteremo una mozione di sfiducia verso la segretaria”. Si parla di “inadeguatezza del partito”, che “ha fatto si che nessuna proposta, nessun progetto e strategia per questa città venisse discussa; siamo rimasti fermi a guardare gli avvenimenti. Un silenzio assordante, mentre fuori tutti ci chiedono aiuto per una crisi economica senza precedenti che sta mutando i lineamenti economici di Gubbio, mettendone in crisi anche la tenuta sociale”.

I dem ribadiscono come il Pd sia “il primo partito di questa città e la sua politica deve riappropriarsi del ruolo guida che gli compete, ovvero, indirizzare le trasformazioni, coinvolgere la comunità nella costruzione di progetti condivisi. E’ stata proprio l’incapacità assoluta di questa stagione; una segretaria autoreferenziale, a volte mono guidata, che non ha mai coinvolto gli organismi, ne’ permesso loro di lavorare, provocando un immobilismo assoluto e zero progettualità. Le difficoltà dei partiti sono generali ma ci pare del tutto evidente che nella nostra città ci sia un Pd troppo incline a chiudersi e refrattario alle trasformazioni. Con queste riflessioni vogliamo cambiare passo, con forza, impegno e coraggio.  Il PD nel suo dna ha un’azione riformatrice tesa a combattere disuguaglianze e governare le trasformazioni, ma per fare ciò occorre una base programmatica che l’attuale segretaria non è in grado di costruire”.

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