I giovani come risorsa per il presente, Barberini lancia la sfida: più opportunità e servizi
Valorizzare i giovani come risorsa per il presente ed elemento strategico per lo sviluppo della comunità regionale, attraverso valori come il merito e la speranza e interventi tesi a offrire loro maggiori opportunità, diritti e servizi. Questa, in sintesi, la filosofia che ispira il nuovo disegno di legge sulle politiche giovanili, approvato dalla Giunta regionale su proposta di Luca Barberini, assessore alla Coesione sociale, al welfare e alla salute.
“Mi affascina particolarmente lavorare per la valorizzazione del ruolo dei giovani nel presente – aveva detto l’assessore Barberini a Villa Umbra nel corso del primo intervento del suo mandato – perché delle nuove generazioni si parla sempre al futuro, ‘si dice i giovani sono il nostro futuro’, ma io penso che sia importante dare loro l’opportunità di essere ascoltati e valorizzati nel presente”. Un impegno preciso che ha portato presto all’approvazione del disegno di legge definitivo in materia di politiche giovanili e all’individuazione di risorse per il finanziamento del programma annuale 2015, pari a 70 mila euro.
“Alla base della proposta – ha spiegato l’assessore – c’è la convinzione che i giovani siano il presente, un capitale umano già disponibile, una risorsa essenziale per lo sviluppo della comunità regionale e non solo un investimento per il futuro. Essi sono portatori di autonomi bisogni e diritti e, pertanto, debbono essere i beneficiari di una coerente programmazione regionale di interventi e servizi”.
L’assessore si è quindi soffermato su alcuni punti importanti del disegno di legge: tra questi, la proposta al Consiglio regionale dell’estensione del diritto di voto ai referendum consultivi regionali ai giovani residenti che abbiano compiuto i sedici anni, “operazione – ha evidenziato Barberini – che porrebbe l’Umbria ancora più all’avanguardia sul piano nazionale per ciò che attiene la qualità della vita democratica della comunità”.
“Si tratta di un disegno di legge particolarmente innovativo – ha proseguito Barberini – che ha privilegiato una partecipazione capillare per la sua elaborazione. Un percorso durato circa due anni, con il coinvolgimento attivo dei giovani e delle associazioni giovanili, cominciato con l’analisi dei bisogni e un’attenta rilevazione della condizione giovanile in Umbria, proseguito con il confronto con i rappresentanti delle istituzioni tra cui la Giunta e i dirigenti regionali, per poi arrivare alla stesura e all’approvazione di una legge regionale in materia di politiche giovanili con al centro i temi discussi”.
Altra particolarità del percorso di partecipazione della normativa è che gli appuntamenti sono stati gestiti dai giovani stessi, adottando metodologie e tecniche di confronto innovative come hackathon, peer education, social media discussion, workgroup, con un positivo protagonismo del Forum regionale dei giovani dell’Umbria, che raggruppa numerose associazioni operanti nel territorio regionale, nonché le proposte avanzate, con un autonomo percorso di elaborazione, dall’associazione studentesca “Altrascuola – Rete Degli Studenti Medi Umbria”, in materia di diritto allo studio.
L’articolato è diviso in 6 titoli: il primo contiene i “Principi generali”, il secondo è denominato “Funzioni della Regione, programmazione regionale e competenze dei Comuni” e disciplina le funzioni della Regione e dei Comuni e gli strumenti della programmazione degli interventi per i giovani, il terzo titolo riguarda le “Politiche giovanili”, il quarto concerne gli “Interventi e servizi dedicati ai giovani”, il quinto individua le “Forme di coordinamento e collaborazione” e il sesto reca “Disposizioni finali”.
Tra le principali innovazioni introdotte dal “ddl” sono previsti il riconoscimento dei giovani di età compresa tra i 14 e i 35 anni, come risorsa della comunità regionale dotati di autonomi diritti, l’estensione del diritto di voto ai referendum consultivi regionali ai giovani residenti nel territorio regionale che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, compreso anche il diritto di promuovere petizioni e di partecipare al processo decisionale.
La definizione di una ‘governance multilivello’ tra Regione, Comuni e privato sociale per la progettazione e la realizzazione della programmazione regionale, l’implementazione delle politiche giovanili mediante l’integrazione delle diverse politiche di settore tra cui istruzione, lavoro, mobilità, casa, salute, la promozione di interventi e servizi dedicati ai giovani come Informagiovani, Portale Info@giovani, Carta giovani, l’istituzione della Consulta regionale dei giovani, quale organismo di partecipazione e raccordo tra le realtà giovanili organizzate e la Regione.
Nello specifico relativamente all’istruzione e formazione, con il disegno di legge la Regione si propone di valorizzare l’educazione informale e non formale e implementare il sistema di certificazione delle competenze, attivando anche progetti sperimentali di integrazione del diritto allo studio o sostenendo progetti e attività delle associazioni studentesche e degli organismi di rappresentanza studentesca.
Altro aspetto importante è quello della promozione della salute prevedendo anche nuove attività di prevenzione e informazione legate al consumo di sostanze psicoattive nei luoghi del divertimento e negli ambienti sportivi, di partecipazione, con il riconoscimento e coinvolgimento anche dei comitati e dei gruppi informali e estensione ai sedicenni del diritto di voto ai referendum consultivi regionali, del diritto di promuovere petizioni e del diritto di partecipare al processo decisionale della consultazione. Infine, è prevista l’istituzione del servizio civile regionale e l’ampliamento degli spazi destinati all’aggregazione giovanile al fine di favorire questo fondamentale aspetto per la crescita dei giovani.