Il Comune adotta misure per combattere la povertà

PERUGIA – Il disagio sociale ed economico nel capoluogo umbro non sembra arrestarsi e così il Comune corre ai ripari. Misure anti povertà con sostegno ai più bisognosi in termini di fornitura di cibo, ricerca lavoro e abitazioni. Nei primi sei mesi dell’anno, secondo quanto riportato dall’amministrazione comunale, sempre più impegnata nella lotta alle varie forme di povertà, il Comune e la Caritas hanno servito 20.660 pasti a persone che si trovano in difficoltà. Nel 2016 ne sono stati erogati 37.678. L’Umbria risulta sempre più povera, dai dati Istat, con il più alto indice di povertà del Centro Italia. E Palazzo dei Priori traccia il bilancio delle attività messe in campo su diversi fronti per contrastare le situazioni di disagio della popolazione.  Un servizio attivo h24 tutti i giorni dell’anno è a disposizione con un’equipe mobile, per soccorrere chi è in stato di indigenza o ha subito violenze. Il Pronto intervento sociale ha raccolto 185 segnalazioni zione degli alimenti, ma anche misure per fronteggiare l’emergenza abitativa, favorire il reinserimento lavorativo e l’accoglienza. Oggi chi fa richiesta di aiuto «non sono più soltanto gli stranieri – precisa l’assessore ai Servizi sociali, Edi Cicchi –, ci sono tante famiglie italiane che si rivolgono a noi». L’anno scorso a 52 persone, in buona parte uomini, è stato garantito un alloggio notturno.. L’ente si è poi dato da fare per sostenere famiglie in difficoltà, accogliendo 339 delle 640 domande. L’amministrazione ha poi accolto 339 delle 640 domande per gli aiuti nel pagamento degli affitti. Mentre sono 517 (di cui 287 donne) le persone seguite dal servizio di accompagnamento al lavoro, dal 2014 ad oggi: 1’11% è stato stabilizzato. E infine il Comune ha messo a disposizione 14 alloggi all’emergenza-casa di altrettante famiglie. «Se da un lato c’è soddisfazione per l’ampio ventaglio di misure anti-povertà che il Comune può offrire – sottolinea l’assessore – dall’altro è frustrante quando i percorsi di sostegno non vanno a buon fine. Ciò accade in contesti di forte disagio e quando la risposta disattende le aspettative del cittadino».

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