Norcia, il terremoto corre anche sul web
Sono ancora sotto gli occhi di tutti le immagini devastanti del terremoto dell’Italia Centrale con il suo corredo di distruzione, di devastazione e di morte. Perdere tutto è terribile, ma la storia ci insegna che gli uomini e le donne continuano ad amare la propria terra anche quando diventa “matrigna”. La storia ci insegna che dopo un evento tragico, dopo il primo momento di smarrimento, si afferma con forza la volontà di rinascita.
Ed è quello che Norcia chiede, forte del grande bagaglio di esperienza maturato non solo nel 1997, ma soprattutto nel 1979 quando la terra tremò con violenza alle 23,36 del 19 settembre. Quello che venne definito il terremoto della Valnerina causò anche un cambiamento epocale negli usi e costumi delle popolazioni locali. Trasformazioni urbanistiche, sociali, culturali ed economiche, un trend in crescita che ora il sisma del 24 agosto scorso rischia di bloccare.
Occorre tornare presto alla normalità, ma non tutti sono d’accordo sulle proposte avanzate in questi giorni. Occorre evitare incomprensioni anche per contenere una tensione che rischia di crescere, come sta avvenendo, sul web.
Ora, nella fase dell’emergenza, non si sono create tendopoli (ad eccezione di San Pellegrino e Castelluccio); sono state date agli allevatori tende per rimanere accanto alla aziende e tende a chi aveva disabilità o figli minori. In molti sono stati ospitati dalle strutture ricettive che, da domenica, ospiteranno anche le persone delle tendopoli perché – è notizia di queste ore – quest’ultime devono essere immediatamente smantellate per l’arrivo del maltempo. Contemporaneamente, però, non arriveranno le casette di legno per gli sfollati che attendono – prima di rientrare in casa – verifiche sulle strutture. Il terremoto ha fatto dei danni, per fortuna non in termini di vite umane, ma agli edifici pubblici e privati sì.
Qual è l’alternativa? La parola d’ordine nel terremoto del 2016 è CAS ossia Contributi Autonoma Sistemazione tant’è che sul web si dice: “A Norcia si dà il via alla ” autonoma gestione” dell’emergenza terremoto….! Della serie “aiutati che Dio ti aiuta” oppure “Norcia: Tende vietate…”.
Ed in effetti la maggior parte delle persone ha cercato di trovarsi da solo una soluzione all’emergenza perché, a parte le tendopoli di San Pellegrino e Castelluccio (tra l’altro piegate dal vento di tramontana), nel capoluogo è stato allestito un centro di accoglienza nel palazzetto del tennis. Nelle altre frazioni hanno sopperito le Pro-Loco e le Comunanze con i loro centri di ritrovo. Chi ha la casa agibile ha ospitato e continua ad ospitare famiglie che, in una notte, hanno perso (o temono di aver perso) la propria abitazione. È la stessa presidente della Regione su Facebook ad informarli che è “possibile individuare posti letto anche in aree più distanti dalla zona del cratere del sisma...”. Ma questa possibilità sta incontrando molte resistenze in quanto chi vive a Norcia non intende abbandonare i propri affetti e legami.
Anche la riapertura delle scuole, prevista regolarmente il 12 settembre, è una decisione che non convince molti genitori che non condividono la scelta di mandare i ragazzi delle scuole elementari (inagibili) all’istituto superiore Battaglia sul quale si stanno facendo dei lavori di ristrutturazione post-sismica. Chi garantisce la sicurezza del plesso?,si chiedono molti nursini sul web. All’incontro organizzato nei giorni scorsi dalla dirigente scolastica con i genitori non c’erano tecnici della Protezione Civile né, almeno così sembra, il sindaco di Norcia. “Chi ci assicura che l’edificio tenga in caso di nuove scosse?” si domandano sempre sulla rete alcuni genitori. Il doppio turno (con il rientro pomeridiano dei bambini delle elementari) tra l’altro, crea non pochi problemi alle famiglie che non hanno nonni o amici su cui contare: “Non sarebbe stato meglio attendere l’arrivo dei moduli prefabbricati e posticipare l’apertura delle scuole?” si chiedono altri. E poi non c’è alcuna certezza sui tempi e le notizie sono discordanti: “per la realizzazione del prefabbricato scolastico il responsabile regionale della protezione civile parla di “pochi giorni” mentre oggi a noi genitori ci viene riferito di ‘un mese-un mese e mezzo’ “.
Anche sul fronte delle attività economiche non si sta passando un bel momento dal punto di vista lavorativo visto che il turismo è e dovrà continuare ad essere l’attività prevalente del territorio. Inevitabilmente gli eventi sismici hanno creato un freno ai flussi che erano in crescita durante tutto l’arco dell’anno e se la situazione non verrà gestita con cognizione di causa Norcia e tutto il comprensorio ne risentiranno pesantemente sul fronte economico.
Vedremo cosa accadrà nei fitti incontri fissati dall’amministrazione comunale in questi giorni con i cittadini, gli operatori economici, gli agricoltori.
Quello che Norcia chiede alle istituzioni è di usare il buon senso, unità di intenti sulle esigenze reali per un territorio montano, costellato di case sparse e frazioni che stenta ancora a decollare.