Importante riconoscimento per i dermatologi di Perugia al congresso nazionale Adoi
PERUGIA – Per numero di partecipanti e per qualità dei lavori scientifici presentati, la delegazione dei medici umbri si è sicuramente distinta nel Congresso Nazionale dei dermatologi ospedalieri italiani (ADOI), che si è svolto a Treviso dal 16 al 18 settembre. L’evento scientifico, giunto alla 54 esima edizione, ha visto una affluenza record di medici partecipanti, circa 700, provenienti da tutta Italia.
La dermatologia umbra si è presentata con relazioni di spessore sia del Direttore della struttura complessa del S.Maria della Misericordia, Luca Stingeni, che ha trattato il tema delle reazioni avverse cutaneo-mucose da farmaci, discutendo in particolare problematiche causate da beta-lattamici, eparina e allopurinolo, indicando i percorsi diagnostici e terapeutici pertinenti e ricordando che , se pur raramente, le reazioni avverse da farmaci possono portare a morte. L’argomento dominante è stato comunque quello del melanoma, che è stato affrontato sotto tutti i punti di vista dal Dottor Stefano Simonetti insieme ai colleghi Gian Marco Tomassini, Piero Covarelli ed Enrichetta Corgna, intervenuti sugli aspetti della istologia, della chirurgica, della elettro -chemioterapia e della oncologica. La professoressa Manuela Papini, della scuola perugina di dermatologia, responsabile della struttura complessa dell’ospedale di Terni, è stata impegnata sui nuovi approcci terapeutici nelle candidosi cutanee e mucose, patologia frequente e di difficile trattamento.
A coronare il brillante risultato ottenuto al Congresso, un riconoscimento che abbraccia tutti i professionisti del S.Maria della Misericordia: la Dott.ssa. Marta Tramontana si è aggiudicata una borsa di studio nell’esporre alla giuria degli esperti un caso clinico su “Epitelioma basocellulare avanzato: fin dove arriva la chirurgia?”; il premio ,intitolato alla memoria di Patrizio Sedona, dermatologo italiano di rilievo, deceduto pochi mesi fa dopo grave malattia, è stato assegnato da una giuria che ha valutato oltre cento lavori scientifici.