Perugia, inaugurazione anno giudiziario, il presidente della Corte d’Appello: “In Umbria abnormi vuoti di personale”
PERUGIA – “Negli ultimi sette mesi, il quadro della giustizia umbra si è modificato molto velocemente. Carenza cronica di personale, uffici soppressi, udienze accorpate, sparizione della circoscrizione giudiziaria di Orvieto”. Wladimiro De Nunzio, il presidente della Corte d’appello dell’Umbria, esordisce così in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
“Facendo riferimento all’intero distretto – ha detto De Nunzio – va evidenziato che, rispetto alla scopertura del 13,82% registrata nel giugno 2014, oggi quasi tutti gli organici dei magistrati dei vari uffici sono o coperti o prossimi alla copertura. Il che rappresenta un dato confortante in grado di assicurare una capacità lavorativa notevole anche perché i giovani magistrati arrivati nei nostri uffici hanno dimostrato di essere di valore e pronti nell’apprendimento delle nuove tecnologie informatiche destinate a velocizzare sia il processo civile che quello penale. La condizione in cui versa il personale amministrativo è invece totalmente diversa.
Mancano oggi ben 139 dipendenti (125 amministrativi e 14 funzionari Unep e ufficiali giudiziari) sui 513 previsti in organico, dopo l’ingiustificata riduzione da 546 unità operata con D.M. 25.4.2013. Né è da attendersi – ha aggiunto De Nunzio – una significativa inversione di tendenza a seguito dell’interpello ministeriale interno attualmente in svolgimento. Questi abnormi vuoti stanno determinando rallentamenti nell’attività giurisdizionale, l’accumulo di ritardi negli adempimenti di cancelleria e sempre più spesso la riduzione dei servizi al pubblico e o il congelamento di alcune attività”.
Riferendosi alla sede della Corte d’appello ha detto che “il Palazzo ha bisogno di interventi di consolidamento e restauro essendo emerse criticità attraverso studi antisismici della Regione e approfondimenti del Comune. La Regione, come già riferito lo scorso anno, ha reperito dei fondi che, unitamente al contributo deliberato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, sono destinati ad un primo intervento nella sala Gotica puntellata e inagibile. Siamo in attesa che sia comunicato dal Comune l’inizio dei lavori, dopo il superamento dei residui problemi tecnici segnalati in questi giorni”.
L’organico della Corte, costituito da 16 magistrati, compresi i Presidenti (6 alla sezione civile, 6 a quella penale e 3 alla Sezione lavoro, oltre il Presidente della Corte) è al completo. Nei prossimi mesi prenderanno servizio 8 giudici ausiliari onorari da destinare ex legge alla trattazione dell’arretrato civile. Quanto al civile emerge una sensibile riduzione dell’arretrato e infatti la pendenza finale dei processi nell’ultimo periodo è diminuita (da 1849 a 1526) mentre i definiti sono aumentati (da 618 a 938).
“A seguito dell’entrata in vigore della normativa di riordino della geografia giudiziaria si è verificata un’apparente impennata delle pendenze – ha proseguito De Nunzio – Le attuali pendenze sono la somma delle pendenze rilevate in sede centrale e nelle ex sezioni soppresse. L’ incidenza di tale “concentrazione” presso la sede centrale, è stata comunque significativa anche se risulta determinante lo scorporamento, riguardo alle sopravvenienze, di Todi e Foligno. Risultano infatti attualmente pendenti 23.755 procedimenti, con una diminuzione del -9,84 % rispetto al dato del periodo precedente (17.485 pendenze presso la sede centrale e 8.863 presso le sezioni distaccate).
I procedenti definiti al 30 giugno 2014 sono pari a 17235 rispetto ai 14448 esauriti nelle sede centrale a cui vanno aggiunti quelli esauriti nelle sedi distaccate pari a 7767 per un totale di 22215″.
De Nunzio ha rilevato che presso “la Sezione penale, alla data del 30.6.2014 i processi a trattazione collegiale pendenti in fase dibattimentale sono stati 351 (in aumento rispetto ai 330 dell’anno precedente). Le sopravvenienze sono state 131 (rispetto a 86 dell’anno precedente) e i processi definiti sono stati n 110 (rispetto ai 94 dell’anno precedente). Risulta pertanto positivo l’andamento delle definizioni”.