Inceneritore Terni Biomassa: “L’improvvisazione amministrativa serve solo alla demagogia”
TERNI – “Gli atti amministrativi, soprattutto quelli che vanno a chiudere impianti industriali, devono essere supportati da dati scientifici. Chi dice il contrario mente, lo fa in malafede per cercare facili consensi, oppure perché è un grande ignorante sul fronte dell’amministrazione pubblica e del rispetto delle procedure”, dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo.
“La polemica politica che ruota intorno alla vicenda dell’inceneritore di Terni Biomasse sta assumendo caratteri non più tollerabili – prosegue il sindaco – che nuocciono gravemente, non tanto all’Amministrazione, abituata a difendersi da attacchi di ogni genere, ma alterano la veridicità dei fatti e la capacità della comunità di attenersi a questa e solo a questa per la formazione di una obiettiva consapevolezza in materia.
Le dichiarazioni di alcuni esponenti della Lega e del M5S, non corrispondenti al vero, incrementano confusione e allarmismo sulle posizioni, molto chiare, nette e più volte espresse, assunte da questa Amministrazione. Chi afferma che il sindaco, in occasione della Conferenza dei Servizi per il rilascio dell’Aia all’impianto dell’incenerimento Terni Biomasse, avrebbe potuto dare un no vincolante o produrre interventi atti a rallentare l’iter autorizzativo, dice una cosa inesatta.
Il dato sanitario messo a disposizione dalla Asl, riguardante lo stato di salute della conca, nella procedura di aggiornamento dell’Aia non essendo correlato al dato epidemiologico, unico reale strumento capace di dare al decisore politico una base documentata certa e valida per negare un provvedimento autorizzativo Aia, non permette l’assunzione di tale decisione. Confermiamo con forza – prosegue il sindaco – la medesima posizione già assunta nella Conferenza dei Servizi e manifestata più volte, quando, con un atteggiamento di assoluta trasparenza, onestà e senso di responsabilità abbiamo affermato che il nostro parere era contrario al rilascio del provvedimento Aia, nel rispetto del potere autorizzativo che resta in capo alla Regione”.
“Abbiamo attivato – conclude Di Girolamo – tutti gli strumenti messi a disposizione dalla normativa di riferimento per poter giungere ad avere, un sistema di valutazione epidemiologico che sia valido e condiviso per le analisi dei singoli impianti e che serva da base comune per ogni seria e responsabile presa di posizione. Scorciatoie non esistono, chi dice il contrario espone l’Ente a disastri amministrativi che ricadrebbero tutti sulle tasche dei cittadini”.