Inchiesta sui rifiuti, i vertici della Gesenu: “La nostra è una posizione serena e trasparente”

PERUGIA – “Male non fare, paura non avere”. Lo ha detto l’amministratore delegato della Gesenu, Silvio Gentile, in merito all’inchiesta che riguarda i rifiuti e che lo vede coinvolto insieme agli altri 14 indagati. L’ad di Gesenu si è detto “sereno”, visto che, come ha aggiunto, “al momento non conosciamo le contestazioni specifiche e per quanto mi riguarda non ho competenze dirette nelle materie interessate nell’inchiesta”.
“Le persone che stanno ai vertici – ha sottolineato Gentile – sono sempre quelle che rispondono per prime. La magistratura ora farà le sue verifiche e vedremo poi se ci sono stati comportamenti di singoli contrari alla legge”.
Il presidente della Gesenu, Luca Marconi ha aggiunto che “Ad oggi la nostra posizione è trasparente e serena e seguiamo con attenzione l’evoluzione dell’inchiesta”. “Siamo fiduciosi – ha proseguito Marconi – visto anche che abbiamo collaborato fin dalle prime fasi raccogliendo tutto il materiale richiesto e quando ci saranno i primi riscontri ci muoveremo di conseguenza”.
Queste considerazioni sull’inchiesta sono state fatte a margine della presentazione “Riciclo, che classe, è l’ora dell’ambiente!”, l’iniziativa didattica di promozione della raccolta differenziata che coinvolgerà, per l’anno scolastico 2015-2016, le scolaresche del territorio dei comuni serviti da Gesenu in qualità di operatore dell’igiene ambientale.
Protagonisti sono stati soprattutto i ragazzi delle scuole. A loro si sono rivolti i vertici di Gesenu, il presidente Luca Marconi e l’ad Silvio Gentile. “La Gesenu dà gli strumenti – ha detto quest’ultimo – ma l’entusiasmo lo dovete mettere voi, per un futuro declinato verso i principi della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente”.
“Al contrario di noi grandi – ha affermato invece il presidente Gesenu – voi dovete imparare da piccoli a fare la accolta differenziata”. E la nuova iniziativa rivolta alle scuole, “nata – è stato sottolineato – dalla fervida fantasia ed esperienza degli educatori ambientali Gesenu”, guarda appunto alla raccolta differenziata e prende spunto da una importante novità: a partire dall’anno scolastico 2015-2016 l’educazione ambientale è stata riconosciuta materia scolastica obbligatoria nei piani didattici a livello statale e le competenze degli educatori ambientali di Gesenu sono state accreditate istituzionalmente per la formazione degli allievi e degli insegnanti. Da quest’anno, inoltre, la Gesenu propone alle scuole, con trasporto e materiale gratuito, anche una lezione di educazione ambientale all’interno dell’Aula Verde, ovvero uno spazio allestito nella torre del Bosco didattico di Ponte Felcino per una didattica a completo contatto con la natura. Le tematiche si svilupperanno con una parte teorica, una fase pratica ed infine con l’ecofficina, laboratorio ecologico di riciclo creativo. Ogni scuola potrà iscrivere un massimo di 25 alunni (il modulo per partecipare al progetto va richiesto ed inviato alla Gesenu entro il 20 novembre).
Per il Comune di Perugia sono intervenuti il sindaco Andrea Romizi e il vice sindaco e assessore all’ambiente, Urbano Barelli. Romizi ha chiesto ai ragazzi di stare vicino alle istituzioni “in modo che Perugia e le scuole diventino un esempio da seguire”, mentre Barelli ha ricordato che “l’educazione ambientale dei bambini fatta nelle scuole è centrale anche per far diventare più responsabili in materia gli adulti”.

2 pensieri riguardo “Inchiesta sui rifiuti, i vertici della Gesenu: “La nostra è una posizione serena e trasparente”

  • Nov 10, 2015 in 15:59
    Permalink

    il solito caso strano! A Perugia tutti si erano accorti della disfunzione della Gesenu, non però i politici! Adesso vengono fuori i collegamenti mafiosi, solo adesso? Fino ad ora non c’era niente! Sarebbe bastato dare un’occhiata ai nomi dei presenti nella società! E la solita storia di cosche e logge!

  • Nov 10, 2015 in 16:02
    Permalink

    la solita storia! Nessuno sapeva, specialmente i politici. Sarebbe stato sufficiente dare una letta ai nomi degli appartenenti alla società. E’ la solita storia di cosche e logge tipica ormai della nostra terra!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.