Inchiesta Umbria mobilità, dati truccati per ottenere i fondi: sequestrati sei milioni di euro
PERUGIA – Sei milioni di euro sequestrati nella banca dove Umbria Mobilità ha i conti. Fa un deciso passo in avanti l’inchiesta sull’azienda dei trasporti della Regione e vira su una mossa clamorosa, il sequestro preventivo dei fondi avuti dal riparto delle risorse nazionale grazie ad una documentazione irregolare. A muoversi sono stati la Guardia di finanza e la Squadra mobile su input del Gip, il quale ha dato il via libera alla richiesta del pm Manuela Comodi.
In Umbria secondo l’inchiesta sarebbero arrivati sei milioni di euro senza averne alcun titolo. Indagati l’ex ad di Umbria mobilità Franco Viola, Lucio Caporizzi come presidente, Renato Mazzoncini ex ad di Bus Italia, Enrico Grigliatti e Lucilla Pittoni. Secondo la Procura i dati del 2012 sarebbero stati corretti per non perdere sei milioni di euro, fondamentali per la vita dell’azienda, poi andata in rosso e salvata da Bus Italia, che ha lasciato la bad Company sulle spalle della Regione. Il problema era a la mancata razionalizzazione del trasporto pubblico locale e il mancato incremento del rapporto tra i ricavi del traffico e i costi operativi. Dati poi ritoccati per ottenere i sei milioni sequestrati.