Indagine aperta per la vendita di farmacie pubbliche
TERNI – Per la vendita delle farmacie comunali ai privati per un valore complessivo pari a circa nove milioni di euro, la Procura di Terni ha aperto un’indagine «a carico di persone ignote» per acquisire più informazioni in merito alla questione, che a breve arriverà al Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. I primi interrogatori sono già iniziati e con ogni probabilità presto potrebbero emergere i primi indagati con l’accusa di abuso di ufficio e tentativo di turbativa d’asta. Sarebbero venuti a galla una serie dii elementi ritenuti dagli inquirenti interessanti e sufficienti per aprire il fascicolo. A sostenere questa posizione avrebbero contribuito anche alcuni esposti presentati per fare chiarezza su una vendita non chiara e soprattutto sovradimensionata per l’importo messo a disposizione. L’operazione di cessione della società che gestisce le dieci farmacie municipali del capoluogo e che da lavoro a quarantaquattro dipendenti rappresenta il principale pilastro della manovra di riequilibrio dei conti del Comune bocciata dalla Corte dei Conti e che ora attende in pronunciamento delle sezioni riunite della Corte dei Conti di Roma previsto il prossimo 24 gennaio. Piano che la giunta sta comunque modificando, come riportato dal Messaggero, attraverso l’accesso al Fondo di rotazione che potrebbe essere erogato dal Ministero dell’Economia entro luglio. Ma che prevede comunque la vendita delle quote di FarmaciaTerni Srl, ritenute non più un segmento strategico. L’attenzione degli inquirenti è anche sulla perizia commissionata dal Comune che ha indicato come la società abbia un valore compreso tra i 10 e i 10,6 milioni di euro e il giro d’affari stimato per la durata dell’affidamento previsto, che è di 25 anni, è di circa 362 milioni di euro. Un valore quantificato da un perito nominato dal Comune. La vendita non sarà totale, dato che il Comune manterrà una quota del 10 per cento che dovrebbe garantire all’ente una rappresentanza nell’organismo di controllo della società. Con la base d’asta di 7,2 milioni circa per la prima tranche di quote e ulteriori 2 milioni per la seconda.