La fascia olivata Assisi – Spoleto si candida come zona Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco
PERUGIA – La fascia olivata Assisi-Spoleto, area pedemontana interamente coltivata ad olivi che si estende su una superficie di 6142 ettari, si candida per essere inserita nel Registro nazionale dei paesaggi rurali e storici, prima tappa di un percorso che ha come obiettivo fondamentale la candidatura della stessa zona a patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, nell’ambito di un progetto complessivo di sviluppo e valorizzazione. Stamattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Donini, è stata illustrata l’avvenuta presentazione del dossier di candidatura della fascia olivata al “Registro nazionale del paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali” istituito dal Ministero delle Politiche agricole.
“Abbiamo raggiunto un primo importante traguardo”, ha sottolineato il sindaco di Trevi, Bernardino Sperandio, ricordando il protocollo d’intesa appositamente sottoscritto dai Comuni di Trevi, Assisi, Spello, Foligno, Campello sul Clitunno e Spoleto che hanno costituito il Comitato promotore della “fascia olivata da Assisi e Spoleto – verso la candidatura Unesco” per avviare un processo di valorizzazione paesaggistica, culturale ed economica del territorio. Un progetto che ha il sostegno della Regione Umbria, di Sviluppumbria, Università di Perugia, l’Associazione Città dell’Olio, associazioni di categoria.
“È un traguardo – ha detto Sperandio – che avvalora l’unicità del nostro paesaggio, che è un paesaggio storico millenario identitario della nostra regione, che va promosso e tutelato. Per la riuscita del progetto per il conseguimento del riconoscimento Unesco – ha aggiunto – c’è bisogno della partecipazione attiva di coltivatori e produttori e della collaborazione delle istituzioni e di tutti gli attori economici e sociali”.
La fascia olivata Assisi-Spoleto, in cui sono coltivate circa 1 milione e 240mila piante d’olivo (circa il 23 per cento del totale coltivato in Umbria), verrà successivamente candidato al riconoscimento nell’ambito del programma Giahs, il programma della Fao focalizzato su aspetti alimentari e sulle pratiche agricole tradizionali.
L’iscrizione nel Registro nazionale dei Paesaggi rurali e storici e il riconoscimento nel programma Giahs apriranno la possibilità della candidatura della stessa zona a Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco.