L’Accademia di Belle Arti, in odore di statalizzazione, inaugura l’Anno accademico
PERUGIA – L’Accademia di Belle Arti inaugura l’Anno Accademico 2017-18 nella nuova Sala dedicata all’artista Edgardo Abbozzo, una delle figura più rappresentative dell’Umbria, di fronte a un vasto pubblico, oltre alle autorità civili e religiose presenti all’iniziativa. A fare gli onori di casa è stato il Presidente Mario Rampini, che ha evidenziato subito uno degli aspetti decisivi per continuare il lavoro di Alta Formazione dell’Aba, vale a dire il processo di “statizzazione che è un percorso – evidenzia il Presidente – al via già dal 2017, e siamo molto fiduciosi di concluderlo a breve. Questo permetterebbe di rilanciare l’Accademia e di metterla in sicurezza anche dal punto di vista didattico”. E nel prospettare le novità dell’Accademia, come i nuovi spazi di via Tornetta, messi a disposizione dalla Provincia di Perugia, dove verrà trasferita la sede del nuovo corso di Design, annuncia che stanno per riprendere i lavori per il consolidamento dell’ala ovest del Monastero al fine di poter sviluppare nuovi luoghi per la didattica. E per quanto concerne il lato didattico sostiene: “Da un lato è mio intento potenziare i corsi classici, dall’altro c’è quello di dare risalto al design, che permette di avere sbocchi professionali per gli studenti e stiamo lavorando per proporre al Ministero un nuovo corso di Design per il Fashion. Stiamo valutando anche un nuovo corso per la grafica”. Sottolinea poi anche “l’appoggio che l’Accademia ha avuto sia con gli enti locali che con le due università per uno scambio di idee e iniziativa, sintomo chela comunità locale sta remando nella stesso direzione verso uno sviluppo condiviso”. La benedizione del nuovo anno accademico è stata data dal vescovo ausiliare Paolo Giulietti che nel suo intervento ha evidenziato l’importanza “di fare arte, oggi, ieri e per sempre, perché l’arte è un indicatore del bello, del vero e del buono, è l’eccedenza della vita che va oltre la quotidianità”. Il Vicesindaco di Perugia Urbano Barelli evidenzia come “le capacità di fare arte dell’Accademia vadano di pari passo con l’importante percorso che condurrà alla statalizzazione”. Parla poi dell’Accademia come luogo di formazione di eccellenze che dà lustro, rilievo e protagonismo alla città di Perugia”. E poi continua a parlare della formazione, che sta assumendo nuovi connotati alla luce del fatto che oggi ci si deve confrontare con l’avvento dell’intelligenza artificiale. “La formazione diventa quindi fondamentale e determinante – aggiunge Barelli – e dobbiamo tornare a una cultura umanista, interdisciplinare, capace di sapere precedere le macchine grazie alla creatività che è l’unico strumento che non potrà avere competitor”. L’Assessore alla Cultura Fernando Cecchini mette in luce come “nell’ultima finanziaria sia stata messa in sicurezza la statalizzazione dell’Accademia e che la Regione ha accompagnato questo percorso anche con un suo finanziamento. Educazione culturale e conoscenza dell’arte devono rimanere i due asset fondamentali dell’Accademia”. L’intervento del direttore Paolo Belardi, è stato piuttosto toccante anche in considerazione del fatto che questo è il suo ultimo anno al vertice dell’Accademia. Il suo stimolante discorso è cominciato con una data: il primo aprile 2017 che è un momento storico per l’Accademia perché in quel giorno venne in visita il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli che firmò con il sindaco di Perugia Andrea Romizi un accordo propedeutico alla statalizzazione. Dal 2013 al 2018, gli anni in cui Belardi ha diretta l’Aba, gli immatricolati sono passati da 94 all’anno a 173. “In questo percorso abbiamo messo tra i nostri obiettivi – continua Belardi – quello di creare un centro propulsore della cultura, per promuovere l’Accademia anche sul territorio, con una serie di iniziative, portando innanzitutto nomi illustri tra designer, artisti, fotografi, architetti e imprenditori, poi organizzando eventi culturali, rafforzando il corpo docenti, collaborando con numerose istituzione quali l’Ordine nazionale degli Ingegneri, l’Università dei Sapori, la Biennale di Venezia, tanto per fare alcuni esempi. Abbiamo inaugurato il primo corso di Design in Italia creato su una collaborazione tra l’Università e l’Accademia, abbiamo aperto un Fab-Lab per la realizzazione di oggetti con stampanti 3D, abbiamo creato una gipsoteca 4D smontabile da vendere in Cina, abbiamo creato una casa editoriale Aba Press, partecipato al Salone del Mobile, a Expo casa al Lucca Light Fest e il 7 febbraio saremo ai Musei Vaticani con un progetto sula realtà aumentata, mentre al prossimo Salone del Mobile presenteremo un progetto sul terremoto con un focus sulla memoria e sulle macerie”. Insomma, dopo l’avvio della statalizzazione, i nuovi corsi didattici, i nuovi spazi, le numerose attività culturali e artistiche sia in Umbria che nel resto d’Italia, e dopo un glorioso passato come crocevia culturale per esperti e appassionati di arte, l’Accademia si appresta a vivere una nuova stagione.