L’Azienda Cucinelli cresce di oltre il 10 per cento rispetto al 2016
PERUGIA – La Brunello Cucinelli spa cresce con dei ritmi a due cifre rispetto al 2016. Con un +10, 3 per cento e con dei ricavi netti pari a 384,2 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017, l’azienda top nel settore cashmere in Umbria fa registrare una crescita di fatturato in Italia pari a 9,8 per cento, una punta di 37,3 per cento in Cina e un 10,4 per cento negli altri paesi del mondo. Ampia soddisfazione è stata espressa dal patron che considera questo periodo «particolarmente bello, sia in termini economici che sotto il profilo dell’immagine, posizionamento e credibilità del brand. Le vendite delle collezioni invernali stanno andando molto molto bene, quindi possiamo dire con una certa tranquillità che immaginiamo una crescita a doppia cifra sia del fatturato che dell’utile». E anche per il 2018 sembra che le cose vadano altrettanto bene dato che gli ordini per la stagione primavera-estate sono in crescita sia in termini di ricavi che di profitti. Secondo quanto riportato dal Consiglio di amministrazione in una nota che fa riferimento all’analisi dei nuovi dati, si conferma «la sostenibilità del modello di business nell’ambito di quella che crediamo sarà la grande sfida dei prossimi anni: proteggere il brand sia nel mondo fisico, sia in quello ‘on line’, provando ad ‘umanizzare la rete’, e interpretando la nostra presenza nel mondo digitale quali ‘artigiani umanisti del web’». E sullo sviluppo dall’azienda anche sul fronte digitale, Cucinelli aggiunge che «è stato pensato e governato con l’obiettivo di rimanere esclusivi in un contesto in continua evoluzione, dove crediamo possa essere estremamente facile diluire e massificare l’offerta, e dove rimane fondamentale l’attività quotidiana di ‘protezione del brand’, con l’intento di operare nella rete con la stessa cura con cui da sempre affrontiamo il mondo fisico». Situazione positiva per le vendite in Italia che registra un trend di crescita su tutti i canali distributivi (monomarca retail, monomarca wholesale e multibrand). Il mercato italiano risulta di vitale centralità “in considerazione del ruolo che da sempre gli attribuiamo quale vetrina importantissima per l’immagine del brand e per l’offerta di prêt-à-porter, chic e contemporanea del nostro marchio che pensiamo essere considerato quale simbolo del made in Italy, riferimento del lusso da indossare specialmente di giorno. Risultati che possiamo considerare eccellenti sono riportati dalla nostra più grande boutique ‘fisica’, aperta nel gennaio 2017 in via Montenapoleone a Milano, che immaginiamo abbia saputo coniugare il desiderio di trasferire l’immagine e l’atmosfera della ‘nostra terrà con il ‘nostro modo di vivere e lavorare’, contribuendo ad elevare l’allure del brand».
Risultati molto soddisfacenti anche in Europa con una crescita del 10,4 per cento. «Il trend di incremento delle vendite – sottolinea Cucinelli – è sostanzialmente omogeneo in tutti i mercati di riferimento, con aumenti sia nel canale monobrand che in quello multibrand, sostenuti dal cliente locale e dal turismo di fascia alta, entrambi in crescita. In particolare, il trend positivo del turismo di fascia alta è supportato dalla ricerca di manufatti ‘unici’ da parte di clienti in visita in Europa, in occasione di viaggi di piacere o di lavoro». Per il mercato nordamericano invece si registra un incremento delle vendite del 6,3 per cento, un dato positivo se si considera l’impatto negativo della valuta, soprattutto nel terzo trimestre. Ma il vero e proprio boom di export si è verificato verso l’estremo oriente con un incremento pari al 37,7 per cento. «Molto positivo il trend delle vendite in tutte le aree di riferimento della Greater China, Mainland China, Hong Kong e Macao, grazie in particolare all’aumento delle vendite nel network di boutique esistenti; positivo il contributo di un’apertura netta – ultima di quest’anno – nella Mainland China (13 boutique presenti al 30 settembre 2017) e di un’apertura a Macao». E comunque, in tutti gli altri paesi del mondo, il fatturato della Cucinelli cresce dell’8 per cento. Come ultimo dato, sono state analizzate le performance dei vari canali distributivi. Nel retail l’incremento è stato pari al 19,8 per cento, con i ricavi che raggiungono i 187,3 milioni di euro nei primi 9 mesi dello scorso anno, mentre nel monomarca wholesale le vendite sono salite fino a raggiungere i 21,8 milioni di euro con una crescita del 3 per cento. Anche il canale multimarca wholesale ha subito una crescita del 7,7 per cento. L’azienda umbra del comparto luxury si conferma quindi piuttosto performante con una forte espansione anche sul fronte dell’estremo oriente e con una nuova scommessa sul settore digitale dove l’azienda intende lanciare e consolidare la sua posizione con il ruolo di ‘artigiani umanisti del web’.