Legge elettorale, al via la maratona in consiglio regionale: si vota domani e martedì
Al via in consiglio regionale la maratona di due giorni per l’approvazione della nuova legge elettorale. Si comincia domani con la prima delle due giornate di sedute dell’assemblea legislativa. Al voto dell’aula la proposta di legge approvata dalla commissione statuto. Il testo licenziato è costituito dal pacchetto emendativo proposto da Smacchi, che modifica la normativa regionale e nazionale. Relatore di maggioranza Andrea Smacchi (PD), relatore di minoranza Damiano Stufara (Prc-Fds). L’opposizione, che per protesta non ha partecipato alle ultime sedute della commissione, presenterà in aula i suoi emendamenti.
Questi i punti centrali della proposta approvata dalla commissione:
Si stabilisce che l’elezione del presidente e dei consiglieri avvenga in un turno unico, sulla base di un un collegio unico. Non è ammesso il cosiddetto voto disgiunto. Scelta l’utilizzazione del metodo proporzionale “Hagenbach-Bischoff” (cosiddetto sistema della “miglior media”) per il riparto dei seggi. Per la coalizione che ha conseguito il maggior numero di voti si prevede un massimo di 12, con la garanzia minima di otto seggi per le liste o coalizioni perdenti.
Per quanto riguarda il premio di maggioranza, abolito il cosiddetto listino, si stabilisce che al partito che ottiene il risultato più alto della coalizione vincente siano assegnati, in base al risultato raggiunto, fino a un massimo di 10 seggi; gli aggiuntivi (2) sono messi a disposizione delle altre liste della coalizione a condizione che conseguano un risultato elettorale che superi la soglia minima fissata al 2,5 per cento sul totale dei voti validi espressi.
Sì alla doppia preferenza di genere (si possono dare fino a un massimo di due preferenze, purché di genere diverso). Ciascun genere dovrà essere rappresentato in ogni lista per una quota non inferiore al quaranta per cento.
L’ingresso a Palazzo Cesaroni dei candidati presidente non eletti è previsto solo a quelli collegati a liste che abbiano conseguito almeno un seggio. Per quanto riguarda la raccolta delle firme per la presentazione delle candidature, si prevede la sottoscrizione delle liste da un numero di cittadini compreso tra un minimo di 1500 e un massimo di 2000, ma in sede di prima applicazione (cioè nella prima tornata elettorale dopo l’entrata in vigore) il numero di esse è dimezzato.