Legge elettorale, il Pd tira la riga: collegio unico e doppia preferenza

Collegio unico, doppia preferenza e turno unico. E’ questa la sintesi maturata all’interno del Pd sulla nuova legge elettorale. Dopo giorni di travaglio la riga è stata tirata. Questa mattina si è tenuta una “riunione organizzativa”, come l’ha definita il presidente della commissione Statuto, Andrea Smacchi, che di fatto chiude una fase, quella dell’individuazione dei punti salienti della nuova legge, e ne apre un’altra più operativa per arrivare alla stesura del testo di legge da portare in aula.

All’incontro erano presenti diversi soggetti che a vario titolo rappresentano le diverse componenti del Pd, da Andrea Smacchi, che ha partecipato come presidente della commissione Statuto, al capogruppo del Pd, Renato Locchi, fino al segretario provinciale, Dante Andrea Rossi, ma anche qualche rappresentante della maggioranza. E’ stata l’occasione per “sincronizzare” quanto emerso nell’ultima riunione del gruppo Pd in consiglio regionale, con quanto deciso dalla direzione regionale. Direzione che aveva dato incarico a Smacchi e Locchi di arrivare a una sintesi e di lavorare sulle limare i distinguo, in particolare, sul numero dei collegi.

Netta la maggioranza che si è espressa, nell’ultima riunione del gruppo, a favore del collegio unico (8 consiglieri su 12).

Intorno ai punti così individuati il Pd inizierà ora un percorso con gli altri partiti della coalizione in modo da costruire il testo della proposta di legge. “Nei prossimi giorni – spiega Smacchi – ci sarà un confronto con gli altri gruppi della coalizione, quindi con i partiti della minoranza e, da ultimo, con le forze politiche che, pur non essendo presenti in Consiglio, lo sono comunque in Parlamento, Sel e Movimento 5 stelle. L’obiettivo è di arrivare a una bozza condivisa da sottoporre al voto della commissione prima, dell’aula di Palazzo Cesaroni poi”.

 

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