Legge elettorale Umbria, il ministro Boschi: “Non ci sono elementi di incostituzionalità manifesta”

La legge elettorale approvata dal Consiglio regionale dell’Umbria lo scorso 25 febbraio, non ha “elementi di incostituzionalità manifesta”. Questo quanto emerge da un primo esame ma il Governo si riserva una attenta verifica giuridica entro i 60 giorni previsti dalla legge. Lo ha detto il ministro per le riforme e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi al question time alla Camera, rispondendo ad una interrogazione del Movimento 5 Stelle.

“La premessa – ha detto Boschi – è che essendo stata approvata la legge il 25 febbraio, il governo ha a disposizione 60 giorni per valutare se impugnare o meno la legge elettorale e chiaramente l’istruttoria e in un una fase preliminare, e il Consiglio dei Ministri, al termine dell’istruttoria deciderà se impugnare o meno la legge regionale. Allo stato dell’arte, sulla base di una prima verifica, non pare sussistano elementi di incostituzionalità manifesta. Ovviamente la valutazione del Governo non è di carattere politico ma mira a valutare se ci sono profili di incostituzionalità o meno”.

Nell’interrogazione del deputato del M5s, Filippo Gallinella, si sostiene l’incostituzionalità della nuova legge elettorale umbra, alla luce della sentenza del 2014 della Corte costituzionale sul Porcellum.

“La Sentenza della Corte del 2014 – ha osservato il ministro – riguarda esclusivamente la legge nazionale e non incide sulle leggi elettorali regionali, non ha applicazione immediata sulle leggi regionali. Per altro al momento, sia la legge nazionale cedevole, sia le altre leggi regionali non prevedono soglie minime al raggiungimento delle quali scatta il premio di maggioranza, così come avviene per la legge umbra. Al tempo stesso il premio del 60% è attualmente previsto sia per l’elezione dei consigli comunali dei comuni superiori ai 15.000 abitanti sia dalla legge elettorale nazionale cedevole. Inoltre dobbiamo tener conto che nelle Regioni abbiamo l’elezione diretta del Presidente con ampi margini di differenza con il sistema elettorale nazionale”.

“Anche riguardo all’accesso da parte degli altri partiti – ha detto ancora – l’ individuazione di un diritto di rappresentanza del miglior perdente non è apparentemente incostituzionale, ad una prima istruttoria. Il governo comunque – ha concluso Boschi – si riserva un ulteriore approfondimento entro i termini previsti”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.